Sanità Bologna. “Mondo sepolto”: in commissione l’informativa dell’assessore Venturi

“Dopo la nota dell’Anac (2015) la Regione ha emanato ben due leggi; al via i controlli del neo istituito Nucleo ispettivo” riferisce l’assessore. Critiche dalle opposizioni. Il Pd difende l’operato dell’Ente

05/02/2019 13:32

L’indagine “Mondo sepolto” è stata oggetto di un’informativa dell’assessore alla Sanità, Sergio Venturi, tenuta nella seduta odierna della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.

L’assessore Venturi, nell’esprimere pubblicamente lo sdegno della Giunta per i comportamenti di sciacallaggio rivelati dall’indagine “Mondo sepolto”, ha elencato le misure adottate nel tempo dalla Regione sia in materia di servizi funerari sia in materia di organizzazione del personale delle aziende sanitarie e di contrasto alla corruzione e promozione della legalità. In particolare, – ha precisato – ben due leggi regionali dopo le segnalazioni pervenute da Anac nella nota del 2015. Misure – ha sottolineato – adeguate ma evidentemente non sufficienti, rispetto alla cui applicazione e al cui monitoraggio tutte le istituzioni e tutti i soggetti preposti dovranno assumersi precise responsabilità. Sta per essere costituito – ha proseguito Venturi – un Nucleo ispettivo regionale che coordinerà le Aziende sanitarie nella verifica delle procedure adottate in ambito funerario e si sta valutando la regolamentazione informatizzata degli accessi degli operatori delle pompe funebri alle strutture sanitarie e alle camere mortuarie. Le Aziende sanitarie – ha spiegato l’assessore – dovranno assicurare piena attuazione delle Linee guida e dei protocolli della Regione, disciplinando l’accesso e la permanenza nelle camere ardenti degli operatori delle pompe funebri, limitando e regolamentando i contatti fra questi e il personale sanitario e rafforzando la continua rotazione del personale pubblico.

Silvia Piccinini (M5s) ha rimarcato come il problema dell’opacità di quanto avveniva nelle camere mortuarie degli ospedali, puntualmente segnalato da Anac a partire dal 2015, non sia stato adeguatamente affrontato dalla Regione e dalle aziende sanitarie. Per non parlare – ha aggiunto – del Comune di Bologna, la cui gestione dei servizi cimiteriali e funerari è stata improntata in deroga alle prescrizioni contenute nelle norme regionali vigenti. Riguardo a questo, la pentastellata ha chiesto che il sindaco di Bologna, Virginio Merola, o, in sua vece, l’assessore alla Sanità del Comune, Giuliano Barigazzi, venga convocato in audizione nella commissione assembleare.

Daniele Marchetti (Ln) ha sollecitato un percorso di revisione delle norme regionali in materia di servizi cimiteriali e funerari quale punto di partenza per approntare soluzioni radicali al problema. Inoltre, ha proposto l’audizione in commissione dei dirigenti delle aziende sanitarie regionali competenti in materia per avere un quadro preciso della situazione nelle camere mortuarie degli ospedali.

Giuseppe Paruolo (Pd) ha espresso soddisfazione per l’avvio dell’attività di controllo sull’intero territorio regionale del neoistituito Nucleo ispettivo, ma ha sollecitato un protocollo e linee guida regionali più stringenti e una riflessione sulla legge regionale del 2004 che ha introdotto la separazione societaria tra i soggetti che gestiscono i servizi cimiteriali e quelli che gestiscono i servizi funerari, previsione – ha sottolineato – sostanzialmente vanificata dalla scelta del socio privato effettuata dal Comune di Bologna e forse anche da altri enti locali.

Michele Facci (Misto-Mns) ha richiamato le rilevanti responsabilità delle Regione in tema di indirizzi e controlli, citando, a titolo di esempio, una nota del dicembre scorso dell’Ausl di Bologna riguardante l’ospedale di Vergato (oggetto di specifico atto ispettivo, ndr) nella quale si consentiva il contatto tra familiari e operatori delle pompe funebri all’interno della camera mortuaria, in palese violazione delle norme e dei protocolli. Le segnalazioni dell’Anac – ha rimarcato il sovranista – risalgono al 2015, ma la Regione le ha recepite, nei fatti, solo due anni dopo. A questo – ha sottolineato – si aggiunge l’anomala gestione dei servizi cimiteriali e funerari voluta dal Comune di Bologna. Per Facci, quindi, la legge regionale è inadeguata e va cambiata, così come la commistione pubblico/privato nella gestione dei servizi in questione avviata in molti comuni va attentamente verificata. In aggiunta, ha concluso, vanno responsabilizzati i dirigenti sanitari preposti all’attuazione delle norme e ai controlli.

Igor Taruffi (Si) ha accolto con favore le ispezioni nonché la mappatura della gestione delle camere mortuarie negli ospedali e dei servizi cimiteriali e funerari nei comuni del territorio regionale, ma ha puntato il dito contro le norme, nazionali e regionali, che regolano il rapporto tra controllore e controllato nella gestione dei servizi pubblici, a suo avviso causa di indebite commistioni e pericolosi conflitti di interessi. Per il capogruppo di Si è necessario al più presto cambiare direzione, individuando soluzioni legislative alternative, perché in troppi casi – ha rimarcato – società miste pubblico/privato fungono da vettore per il profitto del secondo a scapito del primo.

Stefano Caliandro (Pd), al contrario di quanto sostenuto dai consiglieri di opposizione, ha sottolineato come la nota dell’Anac sia stata immediatamente e adeguatamente recepita dalla Regione, che, come a suo parere dimostrano gli atti, non è mai venuta meno alle proprie funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza. Riguardo alle proposte concrete, il capogruppo dem ha invitato coloro che criticano l’impianto della legge regionale a presentare un progetto legislativo di modifica, dato che è prerogativa specifica di ciascun consigliere regionale. Intanto, – ha concluso – è utile e doverosa l’attività ispettiva della Regione sulle procedure di rilascio delle licenze alle imprese di onoranze funebri da parte degli enti locali e sulle modalità con cui sono avvenuti i successivi controlli periodici nonché di come i Comuni hanno applicato la legge regionale in materia di servizi cimiteriali e funerari.

(Luca Govoni)

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