Sanità. Nuovi Irccs: ok a Sant’Orsola di Bologna e a Maria Cecilia di Cotignola (con paletti)/ foto

M5s su Cotignola, “scelta politica sbagliata, con questo progetto si va a colpire la sanità pubblica”. Critici sul progetto ravennate anche Sinistra italiana e Misto-Mdp. Pd: “il Maria Cecilia Hospital deve andare avanti, ma solo se emergono evidenti effetti pubblici della ricerca sulla rete regionale e se c’è chiarezza su strutture e personale”

11/12/2018 15:39

Parere positivo della commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, all’avvio del percorso di riconoscimento in Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) per il polo dei trattamenti medico-chirurgici e tecniche interventiste multispecialistiche di alta complessità del policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna e per l’ospedale privato ravennate Maria Cecilia di Cotignola, nelle discipline cardiovascolari.

L’Irccs ha funzioni di alta qualificazione sulle attività assistenziali di ricerca e di formazione, partecipando al sistema della ricerca nazionale e internazionale.

Gruppi politici favorevoli, in commissione, al progetto bolognese, divisioni invece su Cotignola.

Silvia Piccinini dei Cinquestelle ha criticato la scelta di attivare il percorso per la struttura privata ravennate: “scelta politica sbagliata, con questo progetto si va a colpire la sanità pubblica”. Per la consigliera la struttura non avrebbe i requisiti richiesti dalla normativa in materia: “criteri non rispettati, il progetto non dovrebbe essere riconosciuto”. Per la pentastellata, inoltre, “è sbagliata anche la scelta di mandare avanti parallelamente i due progetti (quello bolognese e quello ravennate), perché così si mettono in concorrenza i due istituti”. Ha rincarato la dose Andrea Bertani, sempre dei Cinquestelle, “depotenziamo ulteriormente il servizio pubblico; in Romagna il cardiovascolare non si è sviluppato nel pubblico perché ci siamo affidati al privato”. Ha poi sollecitato, in relazione al provvedimento, due delibere separate: “chiediamo percorsi differenziati per i due istituti”.

Di diverso parere Paolo Calvano del Partito democratico, “il Maria Cecilia Hospital deve andare avanti, ma solo se emergono evidenti effetti pubblici della ricerca sulla rete regionale e se c’è chiarezza su strutture e personale impiegato, che deve essere, oltretutto, stabilizzato”. Su questo, ha affermato, “presenteremo un apposito ordine del giorno in Assemblea legislativa”. Sul Sant’Orsola ha invece ribadito l’intento di “andare avanti, senza se e senza ma”.

Anche Silvia Prodi di Articolo uno (gruppo misto) si è mostrata critica con il progetto: “per noi pubblico e privato sono differenti, la priorità deve essere la ricerca pubblica”. È utile che il Sant’Orsola, ha quindi rimarcato, “completi rapidamente e con successo la procedura”. Dello stesso parere Igor Taruffi di Sinistra italiana, “contestiamo un modello di integrazione tra sanità pubblica e privata, l’Emilia-Romagna non deve diventare come la Lombardia, il sistema pubblico deve avere la priorità”.

Sul progetto del Sant’Orsola Stefano Caliandro del Partito democratico ha parlato di “salto di qualità per la nostra sanità”. È poi intervenuto sul Maria Cecilia: “ci possono essere delle eccellenze nel settore privato che è giusto vengano riconosciute”.

Per Daniele Marchetti della Lega nord “non c’è alcun tipo di preclusione sulle due richieste pervenute”. Ha però chiesto “chiarezza sull’organizzazione sanitaria territoriale, non abbiamo capito quale direzione prenderà, dato che c’è tanta confusione”.

Il presidente Zoffoli ha evidenziato che l’ospedale di Cotignola “è una struttura privata convenzionata con il pubblico”. Il via libera per la struttura, ha poi ribadito, “ci sarà solo a determinate condizioni, la programmazione la facciamo noi”.

L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, ha parlato di “coerenza delle due domande rispetto alla programmazione regionale”. Ha poi parlato delle differenze tra il modello emiliano-romagnolo e quello lombardo, “se noi ci presentiamo nel privato, ci andiamo con le regole del pubblico”. La volontà, ha concluso, “è quella di investire sul territorio e aumentare l’occupazione qualificata”.

(Cristian Casali)

 

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