Casa. In Commissione Territorio bandi housing sociale, 5 milioni da impiegare entro luglio 2019/ foto

Verranno favoriti interventi come progetti di co-housing intra-generazionale, condomini sociali, sperimentazioni collaborative con servizi in comune. Sabattini (Pd):”Il bando è una risposta al problema degli affitti e della costruzione di nuove autonomie familiari, specialmente nei capoluoghi”

21/03/2019 16:54

“A Bologna il trentotto per cento di persone vive da solo, per questo diventa importante promuovere forme di socialità nelle politiche abitative”. L’assessore alle politiche sociali, Elisabetta Gualmini in Commissione Territorio ambiente mobilità illustra in audizione i punti salienti del nuovo bando di housing sociale: 5 milioni che la Regione mette a disposizione su interventi di edilizia residenziale sociale rivolti a una fascia ampia di cittadini – non quelli in condizioni economiche troppo gravi, ma che non si possono permettere i prezzi di mercato. “I tempi sono stretti”, spiega l’assessore, perché le risorse dovranno essere impiegate entro luglio 2019. I bandi riconoscono agli operatori (cooperative di abitanti o imprese di costruzione) contributi di 30mila euro per alloggio, elevati a 40mila in caso di recupero dall’esistente. Ulteriori 5mila euro sono da aggiungere alla quota per proposte di innovazione e sperimentazione. Gli operatori potranno proporre alloggi in vendita, in locazione o godimento a termine o permanente. Verranno favoriti interventi come progetti di co-housing intra-generazionale, condomini sociali, sperimentazioni collaborative di condivisione di spazi e servizi in comune (ludici o di infermeria, ad esempio) e case sostenibili. Una quota aggiuntiva che può arrivare fino a 100mila euro è prevista per cofinanziare la fornitura di servizi legati ai progetti più sperimentali (ad esempio un portierato in un condominio per anziani).

I nuclei che beneficeranno degli alloggi spaziano quindi dalle giovani coppie con figli agli anziani. “Mi sembra che questo bando vada nella direzione giusta”, commenta Luca Sabattini (Partito democratico), “questo proprio perché tenta di risolvere il problema degli affitti e della costruzione di nuove autonomie familiari, specialmente nei capoluoghi. Non a caso, ho letto in una ricerca fatta sulla provincia di Modena che le parole più cercate sul web erano mutui acquisto abitazioni e affitti canone concordato”. Il consigliere chiede anche chiarimenti sul numero massimo di alloggi che possono essere proposti insieme (“massimo 12 e gli alloggi possono essere localizzati in luoghi diversi”). 

Manuela Rontini (Partito democratico) solleva invece il problema di cooperative di abitazione e imprese che non riescono a terminare i lavori e sottolinea come sia consigliabile privilegiare interventi a termine. La consigliera sottolinea anche come sia importante che i progetti siano rivolti a questa fascia di cittadini penalizzata dal mercato.

Stefano Bargi (Lega Nord) chiede chiarimenti sui requisiti dei cittadini beneficiari. Nel bando si specifica che dovranno essere cittadini italiani, Ue o extra Ue (se con i requisiti richiesti da normativa immigrazione), possedere (almeno uno) la residenza anagrafica e un’attività lavorativa, avere un valore Isee non superiore a 41mila euro e non possedere nel territorio regionale la titolarità del diritto di proprietà, uso o abitazione di un altro alloggio adeguato alle necessità familiari.

(Francesca Mezzadri)

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