Casa. Erp, via libera in commissione Territorio allo sconto del 10% dei canoni alle persone sole/ foto

Passa coi voti del centrosinistra (astenuti Ln e Facci) la proposta di correttivo alla modalità di calcolo. Gualmini: “Il monitoraggio sull’impatto della riforma ha evidenziato che questa è la categoria di persone più penalizzata”

21/03/2019 17:05

I comuni avranno libertà di applicare uno sconto del 10% alle persone sole sui canoni di affitto per gli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica. Questo per non penalizzare troppo, ad esempio, le persone sole con più di 65 anni, sulle quali si sono concentrati maggiormente gli aumenti della quota mensile con l’introduzione del “canone oggettivo”. È la proposta di correttivo alla modalità di calcolo del canone Erp presentata in Commissione Territorio, presieduta da Manuela Rontini, che ha trovato il parere favorevole della maggioranza (Pd, Si e Prodi del gruppo misto) e l’astensione delle opposizioni (Ln e Facci del Misto-Mns). Dopo l’approvazione, l’anno scorso, del testo unico sulla disciplina Erp è stato introdotto il “canone oggettivo” e la mensilità a carico dell’affittuario viene ora calcolata in base alle condizione oggettiva dell’immobile in base a parametri come ad esempio la vetustà dell’edificio.

“Dal monitoraggio sull’impatto della riforma- ha spiegato in commissione l’assessore Elisabetta Gualmini- realizzato dal servizio Politiche abitative con Ervet, è emerso che il sistema nel complesso ha tenuto e l’aumento medio è stato di circa 20 euro. Abbiamo però scoperto che c’è una nicchia di inquilini su cui si sono concentrati in maniera maggioritaria gli aumenti sul canone mensile e si tratta delle persone sole, spesso over 65, soprattutto a causa dell’Isee”. Ed è proprio per non penalizzare questa categoria di persone che si è pensato di prevedere una misura correttiva: uno sconto del 10% sul canone, che i Comuni saranno liberi di applicare, senza però portare l’affitto al di sotto del valore del canone minimo.

“Una riduzione di buon senso”, insomma, secondo l’assessore Gualmini, che ha presentato ai consiglieri anche altri dati emersi dal monitoraggio. Dall’analisi di oltre 35.000 alloggi, si evince che il tasso di rotazione (turn over) è aumentato: un anno fa superava di poco lo 0%, ora tocca il 2-3%. “Siamo lontani dai numeri dei paesi scandinavi, ma è chiaro che il paradigma è cambiato. Chi oggi entra in una casa popolare sa che non starà lì per decenni, come è stato spesso fino a oggi”.

(Giulia Paltrinieri)

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