Ambiente. Il Piano dei trasporti alla prova di enti, associazioni, categorie e atenei: critiche dagli ambientalisti ma anche apprezzamenti

Ascoltati i portatori di interesse in commissione Ambiente. Bologna e Modena chiedono più dialogo; Wwf e Legambiente sono per una mobilità più ‘verde’

31/01/2019 18:04

Consigli, critiche, richieste di attenzione e di supporto: tutto questo è stata l’audizione dei portatori d’interesse sul Piano integrato dei trasporti (Prit) andata in scena in commissione Ambiente, presieduta da Manuela Rontini. Molte le voci che hanno dato riscontri positivi sul Prit ma non sono mancate le bacchettate come quelle arrivate da Wwf e Legambiente. Da Modena, presente all’audizione con un proprio assessore comunale, Alessandra Filippi e col presidente della provincia Giandomenico Tomei, e da Bologna la richiesta di supporto e di dialogo con i territori.

I commenti. Roberto Fagnani, assessore di Ravenna, ha espresso apprezzamento sul Prit rimarcando la bontà dell’azione di “mappatura delle opere infrastrutturali”. E su Ravenna ha aggiunto: “Da decenni viviamo una situazione critica per quanto riguarda la mobilità esterna. Ravenna è fuori dai grandi assi nonostante, per l’importanza del porto, sia un nodo centrale della regione. Bene quindi l’attenzione su questa opera che deve essere sostenuta da tutto il territorio perché è il porto della regione”.

Simona Negrini della Federmetano ha chiesto più attenzione per il settore della mobilità a metano: “Dovrebbe essere tenuta in maggiore considerazione, visto lo sviluppo che sta vivendo. Servirebbe un approccio più neutrale”.

Sugli aeroporti è intervenuto Sandro Gasparrini, Ad dello scalo di Forlì: “I quattro scali che oggi si pensa siano troppi per l’Emilia-Romagna saranno un valore aggiunto nel futuro. Si deve puntare all’autosufficienza nel settore offrendo soluzioni non di scalo ma di volo diretto”.

Francesco Guaraldi, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha posto l’attenzione sulla mobilità connessa, riguardo alle autostrade e all’utilizzo della nuova tecnologia 5G.

Critico sull’orientamento del Prit 2025 Alberto Conti del Wwf: “Il piano non presenta un’inversione di tendenza a favore del trasporto pubblico. Anzi costituisce solo un libro di intenti, nel quale la prevalenza è data agli assi autostradali”. Secondo Conti, “il bilanciamento del Prit in favore delle ferrovie è lieve. I treni devono diventare competitivi con l’auto. Spero che le associazioni ambientaliste vengano ascoltate”.

Francesca Vernicchi, del comitato promotore statale 16, ha chiesto con urgenza la costruzione di una variante alla statale Adriatica che unisce Ferrara e Ravenna: “La strada non è adeguata alle esigenze attuali. Negli ultimi anni si sono registrati molti incidenti mortali e con feriti gravi. E le case tremano al passaggio dei camion. La variante- secondo Vernicchi- faciliterebbe i collegamenti con il porto di Ravenna. In più chiediamo quando partirà lo stralcio tra Argenta e Ponte Bastia”.

Il presidente di Dinazzano Po, Gino Maioli ha chiesto attenzione sul trasporto merci: “Sono state inserite due percentuali: più 30% di passeggeri, più 30% trasporto merci. Non costruiamo un’equazione irrealizzabile. Non c’è niente di più rigido, a livello infrastrutturale, del trasporto su rotaie. Serve perciò attenzione togliendo le strozzature sulla rete, gli imbuti e velocizzando i tempi di percorrenza. Nel documento ci sono dei passaggi ma non si deve calare l’attenzione se si vuol sviluppare al massimo il trasporto merci su rotaia”.

Donato Nigro della città metropolitana di Bologna ha chiesto un ulteriore confronto per il trasporto ferroviario metropolitano, dubbioso sui tempi di realizzazione dei propositi inseriti nel Prit. E sul trasporto pubblico locale su gomma ha aggiunto: “Si prevede un limitato sviluppo, solo il 10% in termini di offerta. Sposiamo il nuovo assetto della mobilità su rotaia ma serve maggior sostegno e in maniera più adeguata anche al Tpl su gomma”.

Il tema della disabilità è stato trattato da Claudio Bitelli della Federazione italiana per il superamento dell’handicap: “Nel Prit ci sono diversi accenni al tema dell’accessibilità, del turismo e della formazione degli utenti. Avanziamo due suggerimenti: creare un canale di formazione anche per gli operatori e invitiamo a supportare i tecnici che pensano le infrastrutture con personale formato”.

Le dinamiche economiche e industriali in relazione al Prit sono state al centro dell’intervento di Luca Rossi, direttore generale di Confindustria Emilia-Romagna: “I trasporti rappresentano un punto fondamentale per la competitività economica. Il Pil, infatti, va a braccetto con il viaggio dei container”. Per questo, secondo Rossi, “è urgente parlare di infrastrutture, vedi la Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo, l’E45, l’Adriatica, e logistica. Nel Prit si può incidere in un’ottica di innovazione su interporti, porto di Ravenna e logistica piacentina”.

Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro, ha chiesto anche a nome di alcuni Comuni montani che nel Prit 2025 venga presa in considerazione la costruzione del Passante Sud e della bretella Reno-Setta, “un collegamento che faciliterebbe gli spostamenti tra Bologna e la Toscana e aiuterebbe le aziende e il turismo dell’Appennino bolognese”.

Per Antonio Gurrieri di Confcommercio “il Prit deve garantire l’accessibilità ai centri storici delle città, i veri e propri centri commerciali naturali, per favorire e salvaguardare il commercio al dettaglio”. Per questo, “va tutelato il trasporto pubblico in ambito urbano”.

Diverse le richieste che sono arrivate da Modena. Gian Domenico Tomei, presidente della provincia di Modena, ha infatti chiesto di inserire all’interno del Prit il corridoio Formigine-Maranello-Vignola. Mentre Alessandra Filippi, assessore del Comune di Modena, ha posto l’accento sulla linea ferroviaria Modena-Sassuolo che “non è nell’elenco del Prit” e ha chiesto supporto per lo scalo merci di Marzaglia: “Manca la bretellina di collegamento- ha detto- e la società che dovrebbe completarla non ci risponde”. Sempre da Filippi è arrivata anche la richiesta di “far parlare i territori” e di costruire “una cabina di regia regionale per sviscerare singolarmente i nodi dei vari territori”.

Dure critiche sono arrivate invece da Lorenzo Frattini di Legambiente: “Il dibattito odierno doveva essere fatto prima. Nel Prit è stato inserito un po’ di tutto- ha spiegato- e non si capisce quali siano le reali priorità. Si capiscono invece dai titoli dei giornali: le priorità non sono né il trasporto pubblico urbano, né il ferro ma la Cispadana, la bretella Campogalliano-Sassuolo e la Tirreno-Brennero. Nel Prit c’è conflittualità tra gli obiettivi scelti che, tra l’altro, non sono sfidanti. Il Prit dovrebbe segnare un vero cambio di rotta ma oggi non è così. Speriamo di poter invertire il senso di marcia”.

Per Mirko Tutino, assessore alle infrastrutture del Comune di Reggio Emilia, “il Prit deve prevedere il potenziamento della stazione ad alta velocità Mediopadana. Si tratta di uno snodo toccato da 4 mila passeggeri al giorno, una porta d’accesso alla rete ad alta velocità”. Inoltre, secondo l’assessore, “al momento vi è impossibilità nel raggiungere la stazione di Reggio per mezzo del trasporto pubblico”. Quanto al trasporto ferroviario locale, “serve garanzia che il ferro funzioni, affinché si possa utilizzarlo sempre di più”.

La necessità di potenziare le infrastrutture per raggiungere il porto di Ravenna è stata al cento dell’intervento di Nicola Pasi, sindaco di Fusignano. Il quale, quanto alla statale Adriatica, ha aggiunto: “Serve mettere a punto un collegamento tra Ravenna e il Veneto, che al momento non esiste”. Da tutelare, secondo Pasi, anche le stazioni locali, come quella di Lugo, “un vero e proprio hub della bassa Romagna”.

Sempre sul tema aeroporti è intervenuto Wendler Friederich Paul, amministratore delegato dello scalo di Parma: “Questo aeroporto può avere un’utilità incredibile in termini logistici, nei collegamenti tra Adriatico e Tirreno”. Senza considerare “l’e-commerce, vista la vicinanza col polo di Piacenza”.

Chi ha invece parlato di ciclovie, cicloturismo e mobilità dolce sono stati Nevio Senni e Gino Ferri della Federazione italiana della bicicletta. “I margini fluviali- ha esordito Senni- sono ciclovie perfette che oggi sono utilizzate abusivamente. Devono essere valorizzate”. Gli ha fatto eco Ferri: “Nessuno parla spontaneamente della mobilità ciclistica quando invece dovrebbe essere centrale”.

Marco Ravaioli, assessore di Forlì, ha puntato sull’attualità: “Abbiamo due gravi crepe: quella dell’E45 e della Statale 67 Ravegnana che collega Forlì a Ravenna, in pratica il porto all’aeroporto. Il futuro di questo territorio è connesso perché insieme, come area vasta, siamo un’importante finestra sul mondo”.

(Andrea Perini/ Stefano Chiarelli)

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