Turismo. Condhotel: udienza conoscitiva dei soggetti portatori di interessi

Albergatori: “evitare gravami burocratici da parte dei Comuni”. Cgil: “vigilare su interessi illeciti”. Interventi dei relatori, Rossi (Pd) e Liverani (Ln), e dell’assessore al Turismo Corsini

20/03/2019 17:55

Si è tenuta in Assemblea legislativa l’udienza conoscitiva degli stakeholders (i soggetti portatori di interessi) per un confronto sul progetto di legge “Disciplina per l’avvio e l’esercizio dei condhotel e per il recupero delle colonie”. Dopo l’illustrazione della proposta legislativa, che ha dato il via all’iter legislativo, la commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ha inteso promuovere anche un confronto diretto coi soggetti interessati in merito alle norme che dettano regole e requisiti per avviare e gestire i condhotel, una formula ricettiva mista che prevede, nelle stesse strutture alberghiere, la compresenza di camere classiche e alloggi privati. Relatori della proposta di legge, rispettivamente di maggioranza e di minoranza, sono Nadia Rossi (Pd) e Andrea Liverani (Ln).

L’intervento legislativo su cui ci confrontiamo – ha spiegato l’assessore al Turismo, Andrea Corsini – ha valenza strategica e si pone l’obiettivo di riqualificare e migliorare le strutture ricettive disciplinando i requisiti e le condizioni di esercizio che gli alberghi devono avere per diventare condhotel e armonizzando la normativa regionale con quella statale in materia di strutture ricettive ed edilizia. Nel merito della proposta di legge – ha evidenziato l’assessore – gli albergatori potranno destinare fino a un 40% della superficie delle camere alla realizzazione di alloggi da vendere a privati, a condizione che le risorse ricavate dalla vendita siano destinate alla riqualificazione degli edifici e al miglioramento dei servizi e dello standard di qualità. La possibilità della trasformazione in condhotel – ha sottolineato Corsini – è stata estesa anche alle colonie marittime e montane: una misura anti degrado che tiene conto della specificità dell’Emilia-Romagna, dove questi edifici sono molto diffusi, e che permetterà il pieno recupero di importanti complessi immobiliari, risparmiando, allo stesso tempo, suolo pubblico. La proposta – ha precisato l’assessore – si applica alle strutture ricettive esistenti, intendendosi a tal fine gli immobili esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale con destinazione ricettiva alberghiera, indipendentemente dal fatto che l’attività alberghiera sia avviata, sospesa o cessata.

In sede di dibattito, Mirco Botteghi (Cgil Emilia-Romagna) ha invitato le istituzioni a vigilare affinché gli ingenti investimenti immobiliari che saranno attivati grazie alla nuova legge, specie riguardo alla ristrutturazione e riqualificazione delle colonie, non attirino interessi illeciti. A tal proposito, in fase di applicazione della legge, il sindacalista suggerisce, sul modello del Patto regionale per il lavoro, di mettere a sistema un confronto stretto fra i soggetti attuatori degli interventi, le associazioni di categoria, le parti sindacali, gli enti locali e le istituzioni pubbliche del territorio, anche in merito alle ricadute occupazionali e sociali che comporterà la nascita dei condhotel.

Alessandro Giorgetti (Federalberghi Emilia-Romagna) ha chiesto alla Regione di evitare che la discrezionalità concessa ai Comuni nell’applicazione della legge possa trasformarsi in aggravio delle procedure amministrative, precisando, inoltre, come vadano considerati preminenti gli interventi di riqualificazione degli alberghi esistenti rispetto a quelli di ristrutturazione delle colonie.

Anche per Filippo Donati (Assohotel Emilia-Romagna) occorre che l’Amministrazione regionale vigili affinché l’applicazione delle nuove norme da parte dei Comuni avvenga senza gravami burocratici.

Daniele Capitani (dirigente del Comune Cervia) ha sottolineato, quale punto di forza della proposta di legge, la previsione di incardinare, nella pianificazione in capo a Comuni, la realizzazione degli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive, prevedendo, per le amministrazioni comunali che si sono già dotate di una pianificazione urbanistico-edilizia, di recepire parametri e criteri della nuova legge regionale senza la necessità di adottare varianti.

In chiusura dei lavori sono intervenuti i due relatori. Nadia Rossi (Pd), relatrice di maggioranza, ha rilevato come la proposta legislativa possa rappresentare uno strumento per rivoluzionare l’offerta ricettiva del territorio regionale, specie della costa adriatica, ricordando, peraltro, come l’attenzione alla legalità sia nel Dna della Regione e delle istituzioni pubbliche dell’Emilia-Romagna. Infine, Andrea Liverani (Ln), relatore di minoranza, evidenziando come il progetto di legge costituisca un’importante leva per gli investimenti privati nel settore della ricezione turistica, ha invitato gli stakeholders a far pervenire osservazioni e proposte al fine di migliorare ulteriormente l’efficacia.

(Luca Govoni)

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