Cooperazione. In commissione Economia la relazione sulla clausola valutativa della legge regionale

Le cooperative sono 5mila, con 242mila addetti, e, grazie al credito agevolato, nell’ultimo decennio hanno ricevuto 66 milioni, generando 94 milioni di nuovi investimenti. Interventi di Gibertoni (M5s) e Sabattini (Pd)

06/02/2019 18:23

Nella seduta odierna della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, è stata presentata la relazione in merito alla clausola valutativa prevista dalla legge regionale in materia di promozione e sviluppo della cooperazione mutualistica in Emilia-Romagna. Nel rapporto biennale sulla cooperazione a scopo mutualistico e non lucrativo sono evidenziati i risultati degli interventi promossi in attuazione della normativa regionale, con particolare riferimento alle risorse impiegate e ai destinatari raggiunti.

Fra i dati di maggiore interesse evidenziati dai tecnici della regione, si segnala quello relativo al numero delle cooperative (5mila), che, per quanto esiguo rispetto al numero complessivo delle imprese regionali, presenta un numero elevato di addetti: 242mila (fonte INPS). Altro dato interessante è quello riguardante il numero di cooperative che aderiscono a un’associazione: a fine 2017, erano il 60% per cento del totale delle cooperative regionali, pari al 90% dell’occupazione creata dalla cooperazione. All’appartenenza a una centrale cooperativa fa riscontro un maggiore controllo sul corretto funzionamento dell’impresa, soprattutto in relazione all’applicazione dei requisiti mutualistici. Altro dato significativo è quello dei contributi erogati attraverso il fondo rotativo destinato al credito agevolato alle cooperative, che, nell’ultimo decennio, ha distribuito oltre 66 milioni, consentendo nuovi investimenti per un totale di 94 milioni. Infine, fra gli impegni in programma per il nuovo biennio, uno dei più rilevanti riguarda il contrasto alle false cooperative, rispetto alle quali la Commissione speciale di ricerca e studio sulla cooperazione spuria istituita in Assemblea legislativa è impegnata a mettere a punto strumenti utili a frenare le distorsioni da consegnare ai soggetti competenti.

Sul tema delle false cooperative è intervenuta Giulia Gibertoni (M5s), evidenziando come, grazie anche al lavoro della Commissione speciale (la pentastellata ricopre la carica di vicepresidente, ndr), i tempi siamo maturi per addivenire a un intervento legislativo importante di concerto con l’apparato tecnico della Regione. Questo perché – ha spiegato la consigliera – come si evince dalla relazione è imperativo distinguere in modo quanto mai netto le cooperative che operano nel solco del mutualismo di stampo solidaristico da quelle spurie o fittizie, al fine di arrestare una situazione di confusione che danneggia l’intero settore. Se, finalmente, si sono accesi i riflettori sul fenomeno delle false cooperative – ha sottolineato l’esponente 5stelle – il merito va anche alle segnalazioni e alle denunce dei lavoratori immigrati, che hanno avuto il coraggio di esporsi proprio nel momento in cui da parte dei lavoratori italiani si assisteva a un preoccupante silenzio. Purtroppo – ha affermato Giulia Gibertoni – oggi la falsa cooperazione sembra fare ombra al mondo virtuoso del mutualismo solidaristico anche perché il sistema cooperativo, troppo a lungo distratto dai profitti generati dalla concorrenza attraverso i prezzi più bassi, è apparso incapace di arginare il fenomeno. Dunque, ha concluso, proprio perché l’Emilia-Romagna è la culla della cooperazione, siamo chiamati a dare un segnale politico e istituzionale forte.

Per Luca Sabattini (Pd) la fotografia del sistema cooperativo che emerge dalla relazione fa sorgere una preoccupazione: quanto il modello cooperativo sia funzionale per continuare a occupare settori di mercato a forte valore aggiunto. Questo – ha spiegato il consigliere – perché il valore economico della cooperazione non si sta ampliando. In tema di cooperative fittizie, l’esponente dem ha evidenziato come il lavoro della Commissione speciale di ricerca e studio sulla cooperazione spuria (l’esponente del Pd ricopre la carica di presidente, ndr) abbia consentito di portare alla luce come il fenomeno delle false imprese non riguardi solo le cooperative ma si estenda anche alle società di capitali. Finora, – ha precisato Luca Sabattini – il risultato più significativo dell’attività della Commissione speciale è stato quello di mettere a punto una serie di indicatori utili a rilevare le false cooperative. La predisposizione dello strumento legislativo che concluderà i lavori della Commissione speciale, – ha concluso – si abbinerà alla più generale riflessione di come inserire le prospettive di sviluppo del settore cooperativo nella programmazione industriale della Regione, anche in chiave di trattativa per l’acquisizione dei futuri fondi europei.

(Luca Govoni)

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