Ambiente. Clausola valutativa della gestione dei rifiuti e del servizio idrico, gli esperti: alcune criticità

In Commissione Bilancio il giudizio degli esperti e dei rappresentati del Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse chiesta da Andrea Bertani (M5s)

05/03/2019 17:43

Pareri in chiaro-scuro quelli degli esperti convocati in commissione Bilancio (presieduta da Massimiliano Pompignoli) sulla relazione della clausola valutativa della legge 23 del 2017, norma che detta le regole e l’organizzazione territoriale del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Un’audizione, richiesta da Andrea Bertani del Movimento 5 stelle, che ha visto sedere sul tavolo dei relatori Daniele Salvatori, Mauro Solmi e i rappresentati del comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse: Rita Pareschi (Lega Coop), Maurizio Guidotto (Tavolo regionale imprenditoria) e Roberto Centazzo (Cna).

“La relazione che ha stilato Atersir sulla gestione del servizio idrico- ha esordito Solmi- contiene molti dati importati in linea con le richieste della clausola valutativa. Certo la mancanza del dato sulle dispersioni di risorsa nella rete è rilevante. Atersir ha già questi dati ed era quindi importante inserirli. Studiando quelli in possesso di Legambiente è possibile notare che, per quanto riguarda i capoluoghi, dal 2012 a oggi non c’è stata alcuna riduzione ma in alcuni casi un peggioramento della situazione. Atersir ha finanziato nel 2017 oltre 170 milioni di investimenti, cifra non sufficiente a ridurre le perdite”. Altra criticità rilevata da Solmi riguarda la trasparenza delle tariffe e di conseguenza la voce ‘partecipazione e informazione’: “I gestori dovrebbero rendere pubblici gli investimenti, i profitti e, se ci sono, anche i dividendi. Le voci inserite all’interno delle tariffe dovrebbero essere più comprensibili per il cittadino”.

Sulla gestione dei rifiuti è intervenuto Salvatori, che ha sottolineato come i dati odierni sulla raccolta differenziata siano “in linea con gli obiettivi previsti dalla legge. Se devo rispondere alla domanda secca- ha spiegato- ‘Atersir sta raggiungendo gli obiettivi?’ Risponderei di ‘sì'”. Stesso ragionamento anche per gli obiettivi annuali. Non è così invece per quanto riguarda le gare d’appalto, “che è un obiettivo non ancora centrato”. Sull’ambito unico regionale Salvatori ha affermato: “È una scelta vincente e attuale. L’Emilia-Romagna non è l’unica regione ad avere questo sistema”. Ci sono però margini di miglioramento sui consigli locali: “Sembrano abbandonati- ha spiegato Salvatori- dal punto di vista del personale tecnico”. E lancia una proposta: “Atersir dovrebbe dare la possibilità ai Comuni di avere un interlocutore stabile e qualificato. I tecnici di Atersir potrebbero girare per i comuni in modo da capire quali siano i bisogni effettivi. Questo migliorerebbe anche il lavoro a livello centrale.

Rita Pareschi ha invece illustrato le attività che il Comitato sta mettendo in campo per dare delle valutazioni puntuali sull’erogazione dei servizi: “I reclami sono un buon termometro per capire quanto un servizio sia efficiente. Abbiamo iniziato un percorso con Hera, Iren e Aimag per avere dei report periodici. Questo ci consentirà di avere una scala delle problematiche”. Per quanto riguarda il settore dei rifiuti i temi principali all’attenzione del comitato sono “il quadro degli affidamenti e dei relativi contratti di servizio, l’applicazione della tariffa puntale, gli obiettivi di raccolta, di recupero e l’organizzazione del servizio”.

Il dibattito. Stefano Bargi della Lega nord si è concentrato sulle perdite della rete idrica: “Sono molto alte. Il tema delle poche risorse riguarda la quantità o il loro utilizzo?”, ha domandato. Quesito a cui Solmi ha risposto spiegando: “Riguarda la quantità. Per arrivare a un giusto livello la spesa pro-capite dovrebbe passare dagli attuali 40 euro agli 80 euro”. Anche Andrea Bertani (M5s) ha espresso il proprio punto di vista sulle perdite: “Sarebbe importante, per valutare l’efficacia della legge, avere i dati dal giorno della sua applicazione. Anche perché in alcuni territori si parla anche di costruire nuovi invasi per sopperire alla mancanza d’acqua”. Il pentastellato ha poi sottolineato l’importanza della trasparenza “nella composizione delle tariffe”. Mentre sui rifiuti ha aggiunto: “Ha senso ritornare ad ambiti provinciali? L’ambito unico ha depotenziato il lavoro dei comitati locali”. Il Cinquestelle ha poi ricordato i rilievi dell’Anac e dell’Autorità della concorrenza del mercato. Paolo Zoffoli del Partito democratico ha appoggiato la scelta dell’ambito unico regionale ribadendo come sia “fuori luogo tornare ai vecchi Ato”.

(Andrea Perini)

 

 

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