Pesca. L’Assemblea approva regolamento sulla pesca ma chiede più aperture/foto

Zappaterra (Pd) ha chiesto di escludere l’anguilla dall’elenco delle specie protette, Rontini (Pd) ha riaperto la questione latterini. Molinari (Pd) e Foti (Fdi): “Confronto con realtà del territorio”. Pettazzoni (Ln): “Associazioni pesca sportiva per contrastare bracconaggio”

22/12/2017 13:21

L’Aula ha dato parere positivo allo schema di regolamento regionale in materia di tutela della fauna ittica e dell’ecosistema acquatico e di disciplina della pesca e dell’acquacoltura.

Marcella Zappaterra (Pd) ha portato all’attenzione della Giunta la risoluzione firmata con Paolo Calvano e Katia Tarasconi che chiede di togliere il riferimento alle anguille europee dall’elenco delle specie autoctone protette per le quali è vietata la pesca nei siti di Rete Natura 2000, non essendo più considerata specie in estinzione. La consigliera in Aula ha anche chiesto all’esecutivo regionale una regolamentazione sul “lavoriero”, principale strumento di pesca delle anguille, in particolare nelle valli del ferrarese, e più attenzione sulla provenienza del novellame dell’anguilla, che rischia di essere comprato all’estero.

“E’ stato fatto fino ad ora un buon lavoro sul regolamento nei tavoli di consultazione della pesca” commenta Manuela Rontini (Pd), che, però, pone all’attenzione della Giunta la questione, sollevata anche dalle associazioni del ravennate, della pesca dei latterini (o acquadelle), praticata senza limitazione negli altri paesi dell’Unione europea. La consigliera ha chiesto di rivedere quella parte del regolamento che stabilisce una taglia minima di detenzione, in modo che gli appassionati di pesca “possano continuare a praticare quella che è una tradizione della nostra terra”.

Sul tema è intervenuto anche il piacentino Gian Luigi Molinari (Pd) che ha chiesto di aprire una riflessione con le realtà del territorio. In particolare, ha riportato l’esempio del fiume Trebbia a Piacenza, sottoposto ai vincoli di rete Natura 2000, con il divieto di pesca del vairone, “una specie fin troppo numerosa”. Il rischio, secondo il consigliere, è quello “da un lato di frustrare il pescatore onesto con regole fin troppo rigide”, dall’altro “di non avere alcun controllo e alcuno strumento per bloccare quelli disonesti”.  Anche Tommaso Foti (Fdi) si riallaccia alla situazione della provincia di Piacenza, dove “poca gente riesce ancora ad andare a pescare nei fiumi” e chiede un’occasione di confronto per favorire le attività di pesca sportiva.

Marco Pettazzoni (Lega Nord) riapre il tema della pesca sportiva e chiede, in primis, di regolamentare meglio gli strumenti di cattura e suggerisce di concedere alle associazioni di pesca sportiva la cura di alcuni tratti di fiume anche con l’intento di contrastare fenomeni di bracconaggio.

Promette apertura sui temi l’assessore regionale alla caccia e pesca, Simona Caselli : “Con il parere conforme a questo regolamento abbiamo fatto un’operazione che da molti anni questa regione aspettava”.

(Francesca Mezzadri)

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