Sicurezza. Concorso unico, strumenti di autotutela e street tutor: la nuova legge sulla polizia locale passa all’unanimità

Molinari (Pd): la norma permette la riorganizzazione di un settore essenziale. Delmonte (Ln): si ridà dignità a questo corpo troppo spesso identificato come compilatore di multe

25/07/2018 18:49

Passa all’unanimità la legge che modifica la disciplina regionale della polizia locale. Concorso unico regionale, istituzione dello street tutor e definizione chiara del ruolo che svolgerà la Polizia locale sono i tre pilastri su cui si poggia la nuova legge. Basato sulle esigenze degli enti locali, il concorso unico regionale per l’accesso alla Polizia locale ha il dichiarato scopo di aumentare la professionalità all’interno del corpo e si comporrà di una prima parte di selezione e di una seconda parte, di circa due mesi, in cui i vincitori parteciperanno a un percorso strutturato di formazione. Lo street tutor sarà invece una nuova figura professionale, simile a quella dei buttafuori, che al contrario di questi potrà operare anche sul suolo pubblico. Dovranno avere un’autorizzazione da parte del Comune e dovranno essere registrati all’interno di un albo. Scompaiono tutte le vecchie definizioni: polizia municipale, provinciale, metropolitana. Con la legge quindi la Polizia locale viene riconosciuta come una Polizia di comunità.

A queste tre novità si aggiungono anche quelle della possibilità di dotazione di strumenti per l’autotutela (come spray urticante e manganello), della semplificazione e la sburocratizzazione negli ambiti emergenziali (in pratica per permettere l’intervento di agenti di Polizia locale in situazioni d’emergenza al di fuori del proprio territorio), del sostegno regionale a progetti d’innovazione delle procedure, delle modalità operative e della strumentazione, della possibilità di stipulare accordi con organi dello Stato (ad esempio i tribunali) e infine dell’istituzione di un Fondo per la difesa penale degli agenti.

“Questa legge -ha sottolineato il relatore di maggioranza Gian Luigi Molinari del Partito democratico– permette la riorganizzazione di un settore diventato determinante. Oggi la Polizia locale è irrinunciabile per la sicurezza e per il controllo del territorio. Nella sola Emilia Romagna ci sono 3.978 addetti, 124 comandi e  334 comuni che si sono dotati di questo corpo. Hanno fatto fronte a 587 mila richieste di pronto intervento e 67 mila problematiche di prossimità. Hanno effettuato 826 mila controlli a veicoli sottoponendo 67 mila conducenti a pre-alcol test. E ancora: 70 mila controlli ambientali, edili, di commercio, e a pubblici esercizi, 18 mila ore di educazione stradale, 233 mila accertamenti anagrafici, 2.859 interventi sanitari (Aso e Tso). Hanno comunicato 9.700 notizie di reato. Il 71 per cento degli incidenti con lesioni o mortali sono stati rilevati dalla Polizia locale: 24 mila incidenti in totale sono stati rilevati. Numeri impressionanti che ben rendono l’idea della dimensione e del ruolo della Polizia locale”.

Questo intervento legislativo, ha rimarcato Molinari, “ridefinirà il volto della polizia amministrativa locale per i prossimi decenni, mettendo a frutto l’esperienza e la professionalità acquisita in quindici anni dall’emanazione della legge 24”. E sullo street tutor: “Un baluardo nella difesa delle regole della civile convivenza”. Mentre sul ruolo dei volontari: “Il nuovo rapporto col volontariato, che può essere valorizzato nel proprio ruolo di presidio all’armonia della vita collettiva e alla difesa del bene comune, ma che nel contempo deve essere adeguatamente edotto sui ruoli che può svolgere, sui limiti della propria azione e sulle forme di collaborazione con le forze di polizia”.

Mentre sul ruolo che avrà la Regione il relatore di maggioranza ha specificato: “L’obiettivo è accrescere ulteriormente il ruolo di coordinamento, per porre al centro la formazione, per investire sulla professionalità dei vertici, per rendere più agevole il mutuo supporto fra comandi e per qualificare i servizi offerti. In questo contesto rientra anche la realizzazione del concorso unico regionale per l’accesso al ruolo”.

Giudizi positivi alla norma arrivano anche dai banchi della Lega nord che con il relatore di minoranza, Gabriele Delmonte, ha sottolineato come nonostante la legge 24 sia stata una buona norma “aveva bisogno di una rinfrescata”. Una legge, per il leghista, che ha avuto un “percorso legislativo molto collaborativo, tra tutte le forze politiche, e che è stata condivisa con tutti gli attori chiamati in causa”.

“La Polizia locale ha un ruolo importantissimo- ha rimarcato Delmonte- che troppo spesso viene denigrato e derubricato irrispettosamente come mera funzione di ‘compila multe’. Con questa norma si ridà dignità al corpo di Polizia locale. Si deve reinstaurare la fiducia in questo corpo di Polizia, il rispetto di quella divisa e del suo ruolo”. Delmonte declina positivamente anche la nuova figura dello street tutor sottolineando però come si debba “evitare di forzare la mano sull’obbligatorietà della sua introduzione”. Questa, ha specificato, deve avvenire “in totale accordo tra le parti coinvolte, mettendosi d’accordo con i locali”.

E sugli strumenti di autodifesa e sul concorso regionale ha aggiunto: “Bene la loro introduzione. I primi a tutela dell’incolumità degli agenti e mai come strumento di offesa. Il secondo come strumento di professionalizzazione del corpo di Polizia”. Mentre sul volontariato ha specificato come debba esserci “un monitoraggio per verificare l’effettiva collaborazione”. Delmonte ha rivolto anche complimenti agli uffici tecnici “che hanno redatto un vademecum molto dettagliato sulla comunicazione via social della Polizia locale”.

L’Aula ha approvato quattro ordini del giorno che impegnano la giunta a valorizzare quei commissari che hanno avuto accesso alla categoria D3 attraverso una nuova classificazione dei gradi; a sollecitare il governo a emanare linee guida sull’organizzazione sostenibile di eventi sportivi e di spettacoli in ragione della complessità dei servizi e del numero di agenti da impiegare; a intervenire a livello nazionale per una revisione sistematica della normativa di settore; sostenere l’utilizzo di strumenti multicanale per la rilevazione e gestione delle segnalazione da parte dei cittadini in caso di decadimento del decoro urbano. Accolti 13 emendamenti, uno ritirato e cinque bocciati. Respinta anche una risoluzione presentata da Michele Facci (MistoMns).

(Andrea Perini/ Margherita Giacchi)

 

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