Bologna. Marchetti (Ln): Diffusa ideologia gender ai bimbi di Casalecchio senza informare le famiglie/ foto

Il consigliere del Carroccio punta il dito sull’attività svolta dalle educatrici del centro estivo e sui libri letti ai piccoli

20/09/2018 15:18

Il centro estivo di Casalecchio di Reno (Bologna) gestito dalla cooperativa Dolce e dove lo scorso 6 luglio delle educatrici avrebbero svolto alcune attività legate alla celebrazione del Gay Pride, finisce al centro di un’interrogazione del consigliere regionale della Lega Nord Daniele Marchetti.

Su un diario le educatrici avrebbero riportato le attività svolte, “scrivendo – riferisce l’esponente del Carroccio -: ‘Ci siamo dipinti la faccia coi colori dell’arcobaleno per festeggiare insieme il Gay Pride, viva l’amore!’ e avrebbero letto ai bambini due testi, ‘Buongiorno postino’ e ‘Piccolo Uovo’, testi comunemente classificati dagli specialisti come portatori della ideologia gender”.

Dunque, Marchetti interroga la giunta per sapere “se sia a conoscenza dei fatti, comprovati dal diario e dalle fotografie e ammessi dall’assessore, se sia a conoscenza che i due testi menzionati siano stati ritirati dai nidi e scuole di altre amministrazioni e sono oggetto di continui contrasti e contestazioni, se ritenga il non gradimento di quanto accaduto da parte dei genitori una prevaricazione di diritti altrui o un diritto naturale primario dei genitori stessi”. Inoltre, il 18 luglio scorso il sindaco insieme al presidente della cooperativa Dolce, ha tenuto una conferenza stampa sui fatti del 6 luglio “che sembra non sia stata annunciata sul sito del Comune né in quello della cooperativa, così che la quasi totalità dei genitori ne fosse all’oscuro”. Dunque Marchetti chiede alla giunta “quali siano le ragioni del mancato annuncio della conferenza”.

Inoltre, l’esponente del Carroccio vuole sapere se “l’informare le famiglie dopo i fatti sia una prassi valida sia per le attività di routine, sia per le attività pedagogiche che toccano temi eticamente sensibili”, se il sindaco creda che “vada bene diffondere l’ideologia gender ma non si debba dirlo alla famiglia, se il festeggiare insieme il gay pride e lettura di testi intesi alla diffusione dell’ideologia gender siano stati preventivamente concordati dagli educatori almeno con il coordinatore pedagogico e con il coordinamento pedagogico dell’Unione dei Comuni Valli del Reno-Lavino-Samoggia, se la legge regionale sia stata rispettata e – infine – se esista documentazione della preventiva informazione ai genitori sul festeggiare insieme il gay pride, come previsto sia dal regolamento comunale, sia dalla Carta dei Servizi sopra citati in tema di partecipazione e massima trasparenza”.

(Margherita Giacchi)

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