Caccia. Pompignoli (Ln): divieto all’allodola e dopo le 16 nei siti Rete Natura 2000, norme troppo restrittive/ foto

Il leghista in Commissione economia attacca le nuove misure di conservazione dell’habitat e chiede di sentire le associazioni venatorie. L’assessore Gazzolo: “Aspettiamo parere Ministero Ambiente”

20/06/2018 15:29

Le nuove misure di conservazione dell’habitat e dell’attività venatoria nei siti di Rete Natura 2000 stabilite dalla delibera 79/2018 sono al centro di un’interrogazione di Massimiliano Pompignoli (Lega Nord) portata all’attenzione dell’assessore all’ambiente Paola Gazzolo in Commissione Politiche economiche.

La delibera in questione vieterebbe “in ogni sua forma” la caccia all’allodola nelle zone Sic (Siti di Importanza Comunitaria) e Zps (Zone di Protezione Speciale) e, inoltre, introdurrebbe il divieto di cacciare dopo le 16 nelle aree umide e nel raggio di 500 metri da esse. “Perché irrigidire ancora di più i parametri del calendario venatorio che già erano stati stabiliti”, chiede Pompignoli, “e soprattutto perché non interpellare le associazioni venatorie prima di introdurre queste modifiche?”.

“Si tratta di un provvedimento che abbiamo dovuto prendere frettolosamente per allinearci alla direttiva europea sulla conservazione dell’habitat,” spiega Gazzolo, “una direttiva che chiedeva alla Regione di omogeneizzare le diverse regolamentazioni delle province”. L’assessore rassicura però il leghista confermando che “la Giunta ha già riportato le osservazioni delle associazioni ambientaliste e venatorie al Ministero dell’Ambiente per stabilire ulteriori modifiche”. Tra le richieste che la Regione avanzerà, dunque, la possibilità di rivedere nuovi orari (la chiusura dell’attività venatoria alle 16 viene reputata anche da Pompignoli “eccessiva”), e la detenzione di pallini di piombo circoscritta in appostamenti fissi – invece che del tutto vietata. “Per quanto riguarda la caccia all’allodola, avremmo però chiesto di mantenere il divieto”, spiega Gazzolo, “visto che si tratta di una specie vulnerabile (ad alto rischio di estinzione) e saremmo tra i cinque paesi europei a non avere ancora applicato questa regola”.

“Aspettiamo il parere del Ministero dell’Ambiente riguardo queste modifiche”, è la replica di Pompignoli che si riserva di valutare al più presto possibile le nuove misure venatorie.

(Francesca Mezzadri)

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