Sanità Modena. Bargi (Ln): sulle ambulanze richiedenti asilo non ancora riconosciuti profughi come volontari, è opportuno?/ foto

La domanda contenuta in un’interrogazione in cui il leghista chiede anche se siano rispettate le leggi regionali in materia di trasporto sanitario

20/06/2018 15:24

La Regione prenda posizione e spieghi se ritiene “opportuno che decine di richiedenti asilo, i quali in caso di mancato riconoscimento dello status di profughi potrebbero presto ritrovarsi nella condizione di irregolari, possano svolgere l’attività di volontariato sulle ambulanze per il trasporto e l’assistenza di anziani e disabili”. Lo domanda all’esecutivo regionale, con un’interrogazione presentata questa mattina, Stefano Bargi basando la sua richiesta sul fatto che “dalla prossima settimana 27 richiedenti asilo in attesa di riconoscimento e provenienti da Nigeria, Ghana e Gambia, entreranno in servizio come volontari sulle ambulanze della Croce Blu di Modena per il trasporto di anziani e disabili”.

Il consigliere regionale della Leganord ricorda che “il progetto di volontariato è svolto da L’Angolo e Pobic Emergency Transport in collaborazione con il Comune di Modena” e che i richiedenti asilo “sono ospiti dei Cas gestiti da Caleidos“. E aggiunge: “In Emilia Romagna il sistema dei trasporti sanitari è regolato dal percorso di accreditamento disciplinato da una legge regionale (34/1998) e da una delibera di Giunta (44 del 2009). Questo sistema garantisce le Aziende sanitarie rispetto ai requisiti strutturali, organizzativi e gestionali delle associazioni di volontariato e delle imprese del settore. Tutti i soggetti terzi- continua l’esponente del Carroccio- esterni all’Azienda sanitaria locale per poter svolgere servizi di trasporto in convenzione devono essere accreditati e in possesso di autorizzazione”.

Per questo domanda alla Giunta se il progetto “non contraddica la norma regionale e se così fosse quali urgenti iniziative intenda intraprendere affinché l’Ausl di Modena richiami le associazioni interessate al rispetto dei requisiti”.

(Andrea Perini)

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