Sanità. Medici non vaccinati né visitati, Bignami (Fi): servono verifiche, anche mediante la Procura

Nel mirino del capogruppo azzurro le Ausl di Bologna e Modena: “Gravi mancanza, la Regione attivi i controlli”

13/12/2017 12:46

Medici non vaccinati né sottoposti a valutazione clinica, nonostante lavorino a stretto contatto con pazienti, anche pediatrici. A sollevare il caso è il consigliere regionale di Forza Italia Galeazzo Bignami, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale perché “si sarebbero verificate gravi mancanze in merito all’esecuzione da parte dell’Ausl di Bologna di visite mediche preventive per il personale medico convenzionato”.

Secondo Bignami, infatti, i medici non si sarebbero potuti vaccinare se non privatamente. Ma non solo a Bologna, perché “l’Ausl di Modena avrebbe sospeso queste pratiche con l’insediamento del nuovo direttore generale che precedentemente operava a Bologna nell’Ausl inadempiente”.

Per questo, Bignami chiede all’esecutivo regionale “se non ritenga di dover avviare opportune azioni di verifica nelle Aziende sanitarie regionali, accertando in particolare il numero di medici convenzionati, in riferimento a tutte le tipologie contrattuali, che, pur operando regolarmente presso l’Ausl di Bologna, non siano mai stati sottoposti a una valutazione medica preventiva di idoneità e quanti siano stati sottoposti a sorveglianza sanitaria”. Inoltre, il consigliere domanda “quale giudizio si dia rispetto al fatto che queste Ausl potrebbero aver esposto i cittadini e la popolazione pediatrica al contatto con operatori dei quali non sarebbe nota né l’idoneità alla mansione specifica né lo stato di salute”.

In più, il capogruppo di Fi chiede “se sia vero che l’Ausl di Modena non sottoponga più regolare sorveglianza sanitaria al personale medico convenzionato e, nel caso, da quando e perché; se non ritenga che, nel caso di riscontro positivo, questa possa essere considerata una grave inadempienza di quanto disposto dal decreto legislativo 81 del 2008 a tutela della salute dei lavoratori e conseguentemente dei cittadini; se ciò non contrasti anche con quanto indicato nelle linee di indirizzo per la sorveglianza sanitaria degli operatori delle Aziende sanitarie della Regione; se la Regione Emilia-Romagna intenda trasmettere gli atti alle competenti Procura per i dovuti accertamenti, al pari di quanto accadrebbe nel settore privato”.

Infine, Bignami chiede alla Giunta “se ravvisi precise responsabilità derivanti dalla mancanza di presa in carico del problema, che risulterebbe diverse volte segnalato al Servizio di assistenza territoriale della Regione, per problematiche connesse alla sorveglianza da parte delle Ausl di Modena, Bologna e Parma”.

(Margherita Giacchi)

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