Informazione. E’ legge il sostegno all’editoria locale: sì da maggioranza (e Mdp), astenuto centrodestra, no da M5s

Per M5s il “finanziamento pubblico mette a rischio la libertà dell’informazione”. Pd: “Contributi trasparenti aiutano il pluralismo”. Ln: “Più attenzione al web”. Fdi-An: “Libertà informazione poggia su professionalità giornalisti”. Si: “Legge mira a qualificare settore”

20/06/2017 18:27

Serrato il dibattito in Aula sul progetto di legge regionale di sostegno all’editoria locale presentato dal Partito Democratico, con la maggioranza impegnata a evidenziare i punti di forza della proposta e le opposizioni a sottolinearne le criticità. Il confronto ha registrato toni accesi sul tema della libertà di informazione, in particolare tra consiglieri del M5s e consiglieri del Pd. Hanno votato a favore della proposta di legge Pd, Si e Misto-Mdp, astenuti Ln, Fi e Fdi-An, contrario M5s.

Al disegno di legge sono stati presentati 25 emendamenti: 7 a firma Tommaso Foti (Fdi-An), di cui 1 approvato e 1 ritirato; 2 a firma Foti e Gabriele Delmonte (Ln), respinti; 1 a firma Delmonte, approvato; 2 a firma Andrea Bertani (M5s), respinti; 7 a firma Yuri Torri e Igor Taruffi (Si) e Silvia Prodi (Misto-Mdp), approvati; 4 a firma del relatore Pruccoli (Pd), approvati; 1 a firma Paolo Calvano e Giorgio Pruccoli (Pd), approvato.

Infine, sono stati presentati due ordini del giorno sottoscritti da consiglieri del Pd. Uno, prima firmataria Katia Tarasconi e sottoscritto da Paolo Zoffoli, Alessandro Cardinali, Lia Montalti, Enrico Campedelli, Marcella Zappaterra, Gianni Bessi, Barbara Lori, Gian Luigi Molinari, Manuela Rontini e Ottavia Soncini, finalizzato – come ha spiegato Tarasconi – “a promuovere iniziative per limitare la diffusione di notizie false via web e implementare l’educazione e la formazione nell’intento di sviluppare un approccio sempre più critico nei confronti dell’informazione presente nella rete e a comprendere l’importanza e l’autorevolezza delle fonti”. L’altro, primo firmatario Paolo Calvano e sottoscritto da Giorgio Pruccoli e Marcella Zappaterra, volto – ha evidenziato Calvano – “a individuare la maggiore copertura possibile da parte della Regione per gli interventi di sostegno all’editoria locale nella piena applicazione del Patto per il lavoro promosso dalla Giunta”.

Ha aperto il dibattito Gian Luca Sassi (M5s), che ha contestato la proposta di legge, in quanto ogni forma di sostegno pubblico al settore dell’editoria rischia di compromettere la libertà di informazione. Inoltre, – ha affermato il consigliere – se proprio si vogliono aiutare i lavoratori del settore, basta applicare gli strumenti esistenti senza bisogno di escogitare altre forme di tutela. Il disegno di legge, quindi, – ha concluso – secondo noi non mira a tutelare il lavoro dei giornalisti ma, surrettiziamente, ad avere redazioni compiacenti. “L’informazione credibile- ha sottolineato Sassi- la fanno organi liberi a partire dai canali di finanziamento. Inoltre, voteremo contro il provvedimento anche per il tentativo, attraverso l’approvazione dell’ordine del giorno del Pd, di imbavagliare l’informazione sul web”.

Per Gabriele Delmonte (Ln) l’informazione ha un ruolo chiave nel sistema democratico e per la vita sociale, pertanto va tutelata a partire da chi vi lavora. Nella proposta legislativa, però – ha rilevato il consigliere – sono presenti aspetti di debolezza, in particolare per quanto riguarda “una distinzione troppo superficiale tra siti web e testate giornalistiche on-line, fondamentale, invece, se si vuole arginare il fenomeno delle ‘notizie contraffatte’ (fake news) anche se l’ordine del giorno della consigliera Tarasconi rappresenta un rilevante correttivo”. Infine, invitando la Regione a utilizzare per la comunicazione istituzionale sul web unicamente testate giornalistiche e criticando la maggioranza per la bocciatura dell’emendamento che, data la costante evoluzione del sistema dell’informazione, chiedeva di cadenzare annualmente la clausola valutativa, ha annunciato il voto di astensione della Lega.

Yuri Torri (Si) ha illustrato gli emendamenti presentati da Si e Mdp, che vanno dal ricomprendere negli interventi di sostegno tutta la filiera dell’informazione locale al favorire la nascita di imprese di giovani giornalisti, alla stabilizzazione dei lavoratori precari, all’inserimento nella clausola valutativa del numero di aziende nate grazie alla legge. Infine, ha sottolineato come “l’obiettivo di fondo del disegno di legge sia di elevare la qualità del settore dell’informazione al fine di contrastare il fenomeno della contraffazione a fini economici e di potere”.

Per Manuela Rontini (Pd) la proposta consentirà “di aiutare le testate giornalistiche locali, importante presidio per l’informazione e la partecipazione in particolare a favore delle piccole comunità”. Nell’evidenziare come la norma possa essere inizialmente finanziata con 250mila euro, Rontini ha concluso il proprio intervento con due auspici: una rapida evoluzione verso la completa digitalizzazione, con tanto di presenza on-line, dei soggetti che beneficeranno dei contributi regionali e l’individuazione di misure di un sostegno mirato al comparto tecnico che opera nel settore dell’editoria.

Paolo Calvano (Pd) ha sottolineato come accompagnare il processo di innovazione nel settore dell’informazione, obiettivo del progetto di legge, sia fondamentale per elevare la qualità dell’informazione stessa. Inoltre, ha illustrato il contenuto dell’ordine del giorno di cui è primo firmatario, finalizzato a impegnare la Giunta regionale “a reperire quante più risorse finanziarie possibile per gli interventi di sostegno all’editoria locale, nella piena applicazione del Patto per il lavoro, in particolare per quanto riguarda il rafforzamento delle tutele attraverso la concertazione allargata a tutti i soggetti interessati”.

Andrea Bertani (M5s), nel ribadire la contrarietà dei 5stelle alla proposta, ha illustrato un emendamento finalizzato a escludere dai contributi regionali i soggetti che fanno pubblicità al gioco d’azzardo. Infine, criticando il Pd per il cambio di rotta rispetto al 2012, quando Renzi annunciava il proposito di tagliare i contributi agli organi d’informazione, ha ricordato come “le cosiddette notizie contraffatte non siano un fenomeno che nasce con e nella rete, ma sono presenti sugli organi di stampa ben prima della nascita del web e vengono diffuse da chi ha interesse a manipolare l’informazione”. Per questo – ha concluso – è importante educare a un approccio critico nei confronti di tutti i media, dalla carta stampata ai siti web ai social news.

Per Giuseppe Boschini (Pd) si tratta di un provvedimento legislativo importante che fissa parametri di qualità significativi per qualificare e non certo per influenzare o deformare o imbavagliare l’informazione, come sostenuto dal M5s. La proposta – ha evidenziato – mira a garantire il pluralismo nell’editoria, che è la forma concreta con cui si realizza la libertà nell’informazione. Assegnare contributi pubblici non significa condizionare i soggetti che li ricevono. Il discrimine è la trasparenza: se un contributo pubblico è assegnato attraverso criteri di assoluta trasparenza, non può condizionare chi ne beneficia. Inoltre, il principale argine a qualsiasi forma di influenza risiede nella professionalità e nella dignità dei giornalisti. Infine, l’esponente Dem ha contestato l’assunto dei 5stelle secondo cui per garantire la libertà di informazione bisogna non intervenire. “La competizione nel settore dell’informazione- ha concluso Boschini- deve essere regolata, altrimenti è il trionfo della legge del più forte o del mercato. Il pluralismo nell’informazione passa attraverso la difesa anche delle voci più flebili e minoritarie”

Per Tommaso Foti (Fdi-An) “l’indipendenza dell’informazione non poggia sulla provenienza dei finanziamenti ma sulla professionalità e sul nerbo dei giornalisti”. Secondo il capogruppo, la crisi della carta stampata è legata al mutato scenario del mondo della comunicazione e dell’informazione. Non potendo competere col web per velocità – ha sottolineato – i giornali dovrebbero puntare tutto sull’approfondimento dei contenuti e sulla qualità dell’informazione. Non mi scandalizza – ha aggiunto– una legge che cerca di sostenere l’informazione locale senza condizionarla. Bisogna, però, fare attenzione a non tenere in vita a tutti i costi, attraverso finanziamenti pubblici, organi di informazione che non hanno la forza o la qualità di restare autonomamente sul mercato. Secondo Foti, che ha annunciato il proprio voto di astensione, le criticità più rilevanti del disegno di legge riguardano “una sorta di delega in bianco assegnata alla Giunta regionale nella definizione dei criteri per gli ulteriori contributi premiali e nella scelta di chi potrà beneficiarne”.

Oltre a Pruccoli hanno firmato il progetto di legge i consiglieri Pd: Gianni Bessi, Giuseppe Boschini, Stefano Caliandro, Paolo Calvano, Enrico Campedelli, Barbara Lori, Lia Montalti, Roberto Poli, Valentina Ravaioli, Manuela Rontini, Luca Sabattini, Luciana Serri, Katia Tarasconi, Marcella Zappaterra, Paolo Zoffoli, Ottavia Soncini, Gian Luigi Molinari, Nadia Rossi, Francesca Marchetti.

(Luca Govoni)

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