Welfare. “Dopo di noi”, Sensoli (M5s): legge discriminatoria, la Regione si faccia sentire

La consigliera si fa interprete delle preoccupazioni di familiari e associazioni di disabili gravi e gravissimi e sollecita la Regione a intervenire nelle sedi di confronto tra Stato e Regioni

22/05/2017 18:02

La Regione intervenga nelle sedi di confronto istituzionale tra Stato e Regioni affinché sia riscritta la legge sul “Dopo di noi”, – relativa alla presa in carico dei cittadini con disabilità, soprattutto di quelli appartenenti alle fasce più fragili e meno abbienti, nel momento in cui venisse a mancare il sostegno della famiglia – eliminando gli aspetti discriminatori presenti nella legga vigente attraverso l’accoglimento delle proposte delle famiglie e delle associazioni di tali persone. Lo chiede Raffaella Sensoli (Movimento 5 Stelle) in una risoluzione nella quale si fa interprete delle preoccupazioni di famiglie e associazioni relative al mancato riconoscimento, da parte del legislatore, della dimensione del fenomeno della disabilità grave e gravissima, della tipologia dei soggetti che ne sono affetti e dell’effettiva disponibilità economica loro e delle loro famiglie.

Nella legge sul “Dopo di noi” – si legge nell’atto di indirizzo – manca il riferimento al soggetto chiamato ad assistere la persona con disabilità nel momento in cui venisse a mancare il sostegno della famiglia, così come mancano le disposizioni in merito al necessario raccordo fra soggetto deputato al sostegno della persona con disabilità, servizi sociali di assistenza pubblica e soggetto cui affidare il controllo. Inoltre, risulta essere inadeguata la previsione del trust (affido di beni patrimoniali) e di fondi speciali con vincolo di destinazione quali unici strumenti per la tutela dei disabili nel “dopo di no”, trattandosi di sistemi costosi quanto a costituzione e gestione nonché applicabili solo quando sussistono patrimoni consistenti da destinare alle persone con disabilità. Secondo la consigliera, dunque, la legge vigente va verso la costruzione di un sistema di welfare privatistico nel quale l’offerta di servizi pubblici viene progressivamente sostituita da strumenti assicurativi di natura privata.

Da qui la richiesta alla Giunta regionale di impegnarsi “affinché si dia piena attuazione alle norme generali sulla disabilità, che definiscono in modo chiaro gli obblighi dello Stato, e, sul fronte degli investimenti, affinché vengano stanziate le risorse economiche del Piano biennale di Azione per le persone con disabilità, adottato nel 2013 dal Governo Letta ma da allora mai più finanziato”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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