Giorno del Ricordo. Aula a larga maggioranza condanna le offese ai Martiri delle foibe in contromanifestazione a Reggio Emilia

Si astengono SI e Silvia Prodi

21/03/2017 19:25

L’Assemblea, approvando a maggioranza una risoluzione presentata da Tommaso Foti (Fdi-An), ha espresso una ferma condanna nei confronti delle “offese rivolte alla memoria dei Martiri delle foibe durante una contromanifestazione organizzata in concomitanza con la manifestazione in ricordo dei Martiri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, svoltasi a Reggio Emilia” in occasione del Giorno del Ricordo.

Hanno votato a favore, oltre al proponente, Pd, Ln, M5s, Fi. Astenuti SI e Silvia Prodi.

Si è trattato di un fatto grave – spiega Foti – sotto il profilo politico, ma anche rispetto alla ‘memoria’ delle Foibe, una delle tante tragedie italiane, che è sintomo di superficialità e scarsa conoscenza non riconoscere, visto che anche il Parlamento, con la legge 92/2004 ha istituito il “‘Giorno del ricordo’, in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati“: “una norma la cui chiarezza non lascia dubbi sulla sua interpretazione sia giuridica che politica. Quando si vuole negare la realtà storica – conclude – si offende l’intelligenza”.

Condivide la condanna Enrico Campedelli (Pd): il tema delle Foibe e di ciò che è accaduto al confine nord orientale dell’Italia fa parte della storia del nostro Paese, ci trova quindi in sintonia qualunque richiamo a onorare questi martiri. Campedelli ha poi citato il campo di Fossoli, prima usato come campo di concentramento e anticamera dei campi di sterminio nazisti, poi utilizzato per ospitare i profughi italiani provenienti dall’area giuliano-dalmata. Di qui, l’auspicio del consigliere ad approfondire la storia di quel periodo e di quegli eventi nella consapevolezza che cultura e conoscenza servono per combattere qualsiasi forma di totalitarismo.

Sì di Enrico Aimi (Fi) a un ordine del giorno che tratta un tema delicato che per tanti anni è stato nascosto dai libri di storia. Il consigliere, ribadendo che non è così facile cancellare la storia, rivolge poi un ringraziamento a Campedelli per le “importanti parole pronunciate” perché – sottolinea – “vi furono partigiani in buona fede, ma anche altri che commisero atti inenarrabili”: di qui, dalla cultura, può partire un percorso di riconciliazione.

“Della storia non bisogna avere paura, – ribadisce Igor Taruffi (SI) – quindi sì al riconoscimento della tragedia italiana in Dalmazia e al ricordo delle Foibe, ma anche ai fatti che accaddero in quei territori durante il periodo precedente, in epoca fascista. Se denuncia deve esserci, questa deve essere equanime. Quando si mette in discussione la storia – conclude – siamo per la ferma condanna, ma in tutti i casi”.

(Antonella Celletti)

 

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