TERRITORIO. RISCHI ALLUVIONE, GAZZOLO: ‘GIÀ DEFINITE AZIONI PER CONTRASTARE EVENTI ECCEZIONALI’. RAINIERI (LN): ‘GARANTIRE PIU’ SICUREZZA’

L’assessore risponde in Aula a una interrogazione del consigliere, che chiede di “eliminare gli abusi edilizi negli alvei, gestire i corsi d’acqua in modo che siano idonei ad accogliere le piene e non lasciare in stato di abbandono quelli minori perché possono risultare di estrema pericolosità”. Gazzolo: “Pronta la prima proposta del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, inoltrato al ministero dell’Ambiente e a Italia sicura, che conta 324 interventi per oltre 950 milioni di euro”

20/10/2015 12:57

Più garanzie di sicurezza nei confronti dei rischi da alluvione, dal punto di vista dell’impegno economico da parte della Regione, ma soprattutto sotto il profilo della messa in atto di strumenti contro il dissesto idrogeologico.

È ciò che chiede Fabio Rainieri (Ln) che, insieme al collega di Gruppo Matteo Rancan, ha presentato una interrogazione a risposta immediata in Aula, auspicando un “cambio di rotta nella politica regionale per la salvaguardia delle reti idriche che superi quell’estremismo ambientalista per cui non si può toccare nulla di quello che è in natura”. Rainieri, illustrando il testo, individua i punti critici sui quali a suo avviso bisogna intervenire: si devono eliminare gli abusi edilizi negli alvei, gestire i corsi d’acqua in modo che siano idonei ad accogliere le piene e non lasciare in stato di abbandono quelli minori perché possono risultare di “estrema pericolosità”. E quindi Rainieri chiede alla Giunta se il monitoraggio di questi corsi d’acqua minori di competenza provinciale e dei Servizi tecnici di bacino “dia sufficienti garanzie di sicurezza contro il rischio di alluvioni durante la prossima stagione invernale, visto che il passaggio di funzioni e di personale tra enti, previsto dalla recente legge regionale di riordino istituzionale, andrà a regime solo a 2016 inoltrato”. “Gli eventi a cui stiamo assistendo negli ultimi anni hanno senza dubbio un carattere di eccezionalità”, con “effetti sul territorio sensibilmente diversi da quelli conosciuti”.

“Il riordino istituzionale previsto dalla legge 13/2015, a differenza di quanto evidenziato dal consigliere, andrà a mettere insieme la filiera della sicurezza, dalla prevenzione all’emergenza”: così Paola Gazzolo, assessore alle Politiche ambientali, apre la propria replica, aggiungendo che, per questo motivo, la Regione sta mettendo in atto “azioni volte a contrastare gli effetti dannosi di questi eventi eccezionali e ad aumentare i livelli di sicurezza”.

Gazzolo evidenzia che è “già stata definita la prima proposta del Piano nazionale contro il dissesto idrogeologico, inoltrato al ministero dell’Ambiente e a Italia sicura la scorsa primavera, che conta 324 interventi per oltre 950 milioni di euro, in cui sono inseriti 57 interventi di sistemazione dei bacini collinari e montani dei corsi d’acqua per oltre 114 milioni di euro”. Per la manutenzione del territorio, aggiunge, “la Regione stanzia annualmente risorse che quest’anno ammontano a 10 milioni di euro e, nella strategia regionale, ha poi un ruolo di rilievo il Piano di gestione del rischio di alluvioni, che sarà approvato a dicembre, che si basa sulla filiera dalla prevenzione alle azioni di protezione civile”.

Oltre a segnalare che sono state elaborate anche le Linee guida per la riqualificazione fluviale, che saranno esaminate lunedì prossimo in Giunta, Gazzolo afferma che l’Emilia-Romagna “è la prima Regione a presentare una proposta di pratiche di riqualificazione da applicare ai fiumi per raggiungere contemporaneamente buoni livelli di sicurezza territoriale, di qualità ecologica e paesaggistica”. La Regione, prosegue, “sta operando per avviare i Piani di gestione dei sedimenti e lavoro analogo si sta facendo con la vegetazione ripariale lungo i fiumi, si sta provvedendo alla ricognizione e all’aggiornamento dei piani di protezione di emergenza comunali e, anche sul piano tecnologico, si sta lavorando per migliorare i tempi di acquisizione dei dati della rete sensoristica per dare una risposta più rapida all’emergenza”. È infatti “fondamentale- evidenzia- diffondere nella cittadinanza la cultura del rischio affinché ciascuno abbia tutti gli strumenti per la propria autoprotezione” con l’obiettivo di “aumentare la consapevolezza del rischio di alluvione nelle comunità locali”.

Insoddisfatto Rainieri per la risposta dell’assessore, a cui il consigliere attribuisce la responsabilità “di non conoscere effettivamente quelle che sono le realtà del territorio”. Rainieri contesta a Gazzolo la smania “di voler arrivare sempre primi, che, tuttavia, non significa vincere e quindi risolvere i problemi”. Ma l’esponente leghista critica anche il voler attribuire il carattere di eccezionalità a questi fenomeni: “L’eccezionalità è ciò che capita una volta, ma quando un fenomeno si ripete significa che ci sono alle spalle anni di incuria e incapacità”. Rainieri respinge anche l’intenzione espressa dall’assessore di diffondere una “cultura del rischio”: quella che serve, conclude, è una “cultura della tranquillità, che significa dare la possibilità a chi risiede nei pressi dei fiumi di convivere con essi e di poterli manutenere, come faceva una volta”.

(ac)

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