RIFIUTI. RISOLUZIONE M5S: ‘SBLOCCA ITALIA’ APRE LA STRADA A NUOVI IMPIANTI DI INCENERIMENTO, LA GIUNTA SI OPPONGA

Con l’approvazione dello schema di decreto attuativo dell’articolo 35 del cosiddetto ‘Sblocca Italia’, si legge nel documento, “l’incenerimento diverrebbe ‘attività di recupero’, anziché di smaltimento, e si aprirebbe la strada a nuovi impianti di incenerimento, addirittura non previsti dai Piani regionali”

09/09/2015 10:54

Nei prossimi giorni si riunirà la Conferenza Stato-Regioni per approvare lo schema di decreto attuativo dell’articolo 35 del cosiddetto ‘Sblocca Italia’ (legge 164/2014), che prevede “l’individuazione della capacità complessiva di trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché l’individuazione del fabbisogno residuo da coprire mediante realizzazione di impianti di incenerimento con recupero di rifiuti urbani e assimilabili”: schema costruito “in modo da incrementare la capacità di incenerimento nelle diverse aree del Paese”.

Lo affermano i cinque consiglieri del gruppo M5s in una risoluzione all’Assemblea legislativa (primo firmatario Andrea Bertani) dove si segnala che con l’approvazione dello schema di decreto, “l’incenerimento diverrebbe ‘attività di recupero’, anziché di smaltimento, e si aprirebbe la strada a nuovi impianti di incenerimento, addirittura non previsti dai Piani regionali, insieme a una miriade di presunte ‘ristrutturazioni di impianti obsoleti allo scopo di bruciare rifiuti provenienti da tutta Italia”.

Nella nuova norma, si legge sempre nel testo, si “presuppone che il rifiuto urbano residuo debba comunque passare attraverso l’incenerimento e la si giustifica come richiesta a livello europeo, sebbene non ci sia nulla nelle direttive UE che vada in tale direzione e, anzi, si proponga tutt’altro: riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riuso, riciclaggio e impianti Tmb, un trattamento ‘a freddo che riduce ulteriormente la parte di rifiuti non riciclabile”, e solo alla fine, come presunto ‘male necessario’, “si parli di inceneritori e discariche, scelte molto più inquinanti”.

I consiglieri segnalano che “il Governo nazionale, con questo provvedimento, invece di impegnarsi a promuovere un Piano nazionale del riciclo e della riparazione-riuso, preferisce assecondare gli interessi della lobby degli inceneritori e delle relative multiutility (fra queste Hera, Iren e A2A)” e che “già oggi la quantità di rifiuti inceneriti è insostenibile: nel 2014, infatti, sono finiti in fumo circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti, capacità a cui aggiungere le 730 mila teoriche dei sei impianti già autorizzati (uno a Firenze, uno in Puglia, uno in Calabria e tre nel Lazio), ma secondo le previsioni del Governo nazionale, bisognerebbe bruciare altri due milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti l’anno (+37%) e per farlo servirebbero altri 12 nuovi impianti”.

Nella risoluzione, si impegna quindi la Giunta a opporsi all’adozione dell’attuale schema di decreto attuativo dell’art. 35 dello Sblocca Italia, perché “il potenziamento degli inceneritori già esistenti e la costruzione di nuovi peggiorerà la qualità dell’aria, sarebbe completamente diseconomico e metterebbe l’Italia in condizione di infrazione delle norme comunitarie sulla riduzione delle emissioni”.

La Giunta inoltre “dovrebbe farsi promotrice di una vera politica di Rifiuti Zero e di un Piano Nazionale di riparazione, riutilizzo e riciclo (che stimolerebbe la nascita di imprese locali e di posti di lavoro) mediante proposte di legge alle Camere e proposte di legge regionale, nonché modificando il Piano regionale di gestione dei rifiuti”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

 

 

 

 

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