CONSULTA EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO. BARTOLINI IN COMMISSIONE: “ISTITUTO IMPORTANTE, NON UN ‘CARROZZONE’”. BIANCHI: “SVOLTO UN LAVORO IMPORTANTE”

CONSULTA EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO. BARTOLINI IN COMMISSIONE: “ISTITUTO IMPORTANTE, NON UN ‘CARROZZONE’”. BIANCHI: “SVOLTO UN LAVORO IMPORTANTE”

18/05/2015 16:40

“La Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo non è un ‘carrozzone’, non rappresenta un costo per la politica, è una istituzione importante, i fondi investiti sono collegati a programmi specifici, vincolati da seri controlli”. La presidente Consulta, Silvia Bartolini, è intervenuta oggi nella seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Politiche per la salute e politiche sociali, presiedute rispettivamente da Massimiliano Pompignoli e Paolo Zoffoli,  dove ha svolto una informativa sull’attività della Consulta stessa. All’ordine del giorno della seduta l’esame dei due progetti di legge sulla Consulta: quello del Pd che prevede il passaggio delle funzioni all’Assemblea legislativa, con presidente e vicepresidenti nominati fra i consiglieri regionali (senza indennità aggiuntiva), e quello del M5s che ne prevede l’abrogazione.

Bartolini ha poi elencato quelli che sono gli obbiettivi e le finalità della Consulta: “Un organo che esiste dal 1975, che si occupa di mantenere e sviluppare il rapporto tra gli emiliano-romagnoli all’estero e la regione d’origine, attraverso iniziative che vanno dai corsi di lingua alla formazione (stage e master) dei giovani discendenti, dagli interscambi ad attività culturali in Italia e all’estero, oltre a coltivare la memoria attraverso la ricerca storica, e anche la comunicazione ha un ruolo preminente (web e radio). Obiettivo principale è quello di tenere viva la memoria dell’emigrazione emiliano-romagnola”.

La presidente ha poi fornito alcuni dati sugli emiliano-romagnoli all’estero: “Le principali comunità sono in Belgio, Stati Uniti, Brasile, Argentina e Cile, molti degli emigrati storici sono partiti dal nostro Appennino”. La “nostra regione è tra le prime in Italia per numero di emigrati, circa il 5-6% del totale nazionale” e “nel mondo- ha sottolineato- sono 111 le associazioni di emiliano-romagnoli, che fra l’altro contribuiscono a tenere viva la lingua italiana, ancora tra le più studiate all’estero”.

Per finanziare la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, nel 2014 sono stati messi a bilancio regionale 440.000 euro, 369.000 previsti nel 2015 e 656.000 nel biennio 2016-2017.

Dopo Bartolini è intervenuto l’assessore al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, Patrizio Bianchi, rimarcando l’importanza della Consulta: “È stato svolto un lavoro importante. Il nostro obiettivo è la rappresentanza, elemento fondamentale è l’aspetto relazionale, coinvolgere l’identità fa muovere le passioni, e l’università è un agente fondamentale di questo processo, anche per conservare la nostra lingua all’estero”.

Andrea Bertani (M5s) ha chiesto informazioni sull’attività dell’organismo regionale “visti i recenti articoli di stampa nei quali la Consulta è sotto la lente di ingrandimento della Procura”. “Ho letto anch’io- ha risposto Bartolini– ma si tratterebbe di situazioni nelle quali siamo noi la parte lesa. In ogni caso, a noi non risulta nulla, se ci saranno chiesti documenti li forniremo”.
Massimiliano Pompignoli (Ln) ha criticato la “poca diffusione delle informazioni sul lavoro svolto dalla Consulta, nonostante il notevole impegno di spesa”. L’esponente Ln ha poi rimarcato le “differenze tra l’immigrazione in entrata e l’emigrazione all’estero degli emiliano-romagnoli, mossi, quest’ultimi, da esigenze lavorative”.

Infine, Alessandro Cardinali, Silvia Prodi e Paolo Zoffoli, consiglieri Pd, hanno rilevato l’importanza dell’organismo e del lavoro svolto fino ad oggi, rimarcando la necessità per l’Emilia-Romagna di “capire cosa ha rappresentato l’emigrazione nella nostra regione” e sottolineando “il valore di un istituto che è riferimento per gli emiliano-romagnoli all’estero, un’importante opportunità sociale ed economica”.

(cr)

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