Rio 2016: debutta la squadra dei rifugiati

05.08.2016

Rio 2016: debutta la squadra dei rifugiati

#TeamRefugees

Oggi grande sorpresa alla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi 2016 di Rio dove sfilerà, davanti alla delegazione del Brasile, paese ospitante, la squadra degli atleti rifugiati che porteranno  la bandiera olimpica accompagnati dall'inno olimpico.

Per la prima volta, infatti, i giochi ospitano un team speciale composto da dieci rifugiati: cinque velocisti originari del Sud Sudan, due nuotatori siriani, due judoka della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) e un maratoneta etiope. Sono ragazze e ragazzi fuggiti da violenze e persecuzioni che hanno trovato rifugio in paesi come Belgio, Germania, Lussemburgo, Kenya e Brasile.

Dall’inizio delle Olimpiadi moderne nel 1896, oltre 200 team nazionali hanno gareggiato cercando la gloria nelle Olimpiadi estive e invernali ma non c'era mai stata una squadra di rifugiati.

Oltre a straordinarie performance sportive che li hanno portati fino a Rio, hanno alle spalle storie esemplari. Tra queste, spicca quella di Yusra Mardini, 18 anni, siriana, in gara per i 200 metri stile libero che lo scorso agosto si è tuffata dal barcone alla deriva nel Mare Egeo con 20 migranti a bordo e per ore lo ho trascinato fino a mettere tutti in salvo sull'Isola di Lesbo.

"Questi rifugiati non hanno casa, non hanno una squadra né una bandiera o un inno" ha detto il Presidente del Comitato Olimpico Thomas Bach. "Noi offriremo loro una casa nel villaggio olimpico, insieme a tutti gli atleti del mondo. Questo sarà un segnale di speranza per tutti i rifugiati del mondo e farà capire ancora meglio al pianeta la portata enorme delle crisi dei rifugiati".

Questa partecipazione rappresenta una pietra miliare nella collaborazione ventennale dell’UNHCR con il Comitato Olimpico, volta alla promozione del ruolo dello sport nello sviluppo e benessere dei rifugiati, in particolare dei bambini, in tutto il mondo. Attraverso progetti congiunti, sono stati promossi programmi giovanili e attività sportive in almeno 20 paesi, ripristinati campi sportivi in diversi campi rifugiati, e sono stati forniti kit sportivi per giovani rifugiati.

L'UNHCR ha anche lanciato la petizione #WithRefugees che verrà presentata all’Assemblea Generale dell'ONU a New York il 19 Settembre. La petizione chiede ai governi di garantire che ogni bambino rifugiato abbia un’educazione, che ogni famiglia rifugiata abbia un posto sicuro in cui vivere, che ogni rifugiato possa lavorare o acquisire nuove competenze per dare il suo contributo alla comunità.

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