Diritti umani di quarta generazione: la tutela della proprietà intellettuale e l’UE

29.07.2014

Diritti umani di quarta generazione: la tutela della proprietà intellettuale e l’UE

Il diritto di proprietà intellettuale- Da qualche decennio, quando si parla di diritti umani, si fa riferimento anche a nuovi diritti sorti come conseguenza delle scoperte tecnologiche, i cosiddetti diritti di quarta generazione. Uno di questi è certamente il diritto di proprietà intellettuale, tutelato dalla stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea all’art. 17.

Su questo tema la Commissione europea ha voluto intervenire con una comunicazione e piano d’azione per la tutela e il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale (DPI).
La protezione della proprietà intellettuale in realtà è una questione molto seria, che mette in gioco non solo la difesa di un diritto fondamentale per i cittadini, ma produce anche turbative sul mercato globale e costi ingenti dovuti alla violazione di tale diritto.
Negli ultimi 10 anni, il numero delle registrazioni dei brevetti europei, di marchi e di disegni comunitari è aumentato, ma è aumentato allo stesso tempo anche il numero delle attività che violano i diritti di proprietà intellettuale; e ciò potrebbe compromettere l’input positivo poiché, secondo le stime dell’OCSE, ogni anno si perdono circa 200 miliardi di euro per tali violazioni.

Strategia di difesa- La Commissione europea intende pertanto avviare al più presto una strategia che capovolge il paradigma sul quale si sono finora basate le azioni europee rispetto a tali violazioni. Constatata ormai da anni l’inefficacia di politiche di sanzione dei singoli utenti privati, spesso ignari dell’illiceità delle loro azioni, occorre punire le violazioni realizzate dai grandi soggetti del panorama commerciale.
Piuttosto che penalizzare il cittadino per una violazione che spesso è addirittura inconsapevole, le azioni previste nel piano d'azione tendono a privare su scala commerciale i trasgressori dei flussi di reddito attirati con attività illecite.

I Commissari coinvolti nella strategia (Michel Barnier per il Mercato interno e i servizi, Karel De Gucht, per il Commercio e Algirdas Šemeta per la Fiscalità e l’Unione doganale), propongono una concezione dei DPI economicamente orientata, rivolta cioè a tutelare tali diritti nella misura in cui garantiscano benefici alla crescita, ai posti di lavoro e ai consumatori.
Il piano di azione dell’UE mira quindi a costituire un circolo virtuoso che tuteli sia i titolari del diritto di proprietà intellettuale che le imprese che li sfrutteranno lecitamente e, in ultima istanza, i consumatori che ne fruiranno.

L'intervento dell'Ue- Ma in che cosa si concretizzerà l’intervento UE?

- dialogo serrato con tutte le parti (agenzie di pubblicità online e prestatori di servizi a pagamento ma anche partner internazionali). Dal dialogo con i partner commerciali ci si aspetta l’inserimento in tutti gli accordi di un capitolo relativo ai DPI.

- Promozione di standard di diligenza a tutti i soggetti coinvolti nella produzione e nella commercializzazione di beni interessati alla tutela.

- Rafforzamento degli strumenti a disposizione delle piccole e medie imprese (PMI) per far valere i loro DPI.

- Esanima da parte dell’UE dei regimi nazionali che assistono direttamente le PMI nell'accedere ai sistemi giudiziari.

- Miglioramento della cooperazione tra Stati membri e facilitare gli scambi di buone pratiche;

- Prevedere un programma di formazione completo per le autorità nazionali in materia, affinché a una forte strategia europea e internazionale non corrisponda una applicazione lacunosa a livello statale.

- Monitoraggio costante affinché non si sviluppi un divario eccessivo tra gli Stati membri dell’UE, attraverso l’utilizzo di periodici sondaggi, che rilevino quali siano gli stati bisognosi di interventi diretti.

Considerata la facile fruibilità dei beni coperti dai DPI, come le tracce musicali e le opere letterarie, è indispensabile promuovere un approccio multilaterale con i Paesi terzi, che richiederà complessi dialoghi e un lungo periodo di gestazione, ma garantirà anche efficacia all’azione dell’UE. E’ quindi indispensabile lavorare su partnership commerciali internazionali.

La tempistica- Questa strategia dovrebbe essere sviluppata in tempi brevi e cioè nel biennio 2014-2015, con la collaborazione di tutte le istituzioni europee, dell’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno (UAMI) e dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei DPI.
Questo periodo di attività dovrebbe produrre oltre che i primi risultati concreti e dati di conoscenza più precisi della realtà, anche i dati necessari per valutare il successo della strategia, che potrà eventualmente essere inglobata in un atto di natura legislativa.

Stefania Fenati

Per approfondire:
Pagina web della DG Single Market “Action Plan on the enforcement of Intellectual Property Rights

La Proprietà intellettuale, sintesi delle legislazione europea

Capire la PI (Osservatorio europeo sui diritti di proprietà intellettuale)

 

Azioni sul documento