Europa. Sessione Europea 2018, Pd-M5s-Si-Mdp: “Più partecipazione e coinvolgimento dei territori”

Il ruolo delle Regioni nella formazione delle politiche europee e la partecipazione democratica dei cittadini all’Europa al centro del dibattito in Aula

21/05/2018 15:02

Il ruolo delle Regioni nella formazione delle politiche europee e la partecipazione democratica dei cittadini all’Europa al centro del dibattito in Aula per la seduta dedicata alla Sessione europea 2018: l’occasione istituzionale per fare il bilancio sulla partecipazione della Regione alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche dell’Unione europea nonché individuare le priorità che guideranno le attività future. I consiglieri sono intervenuti in Assemblea legislativa davanti a Barbara Duden, Presidente della commissione CIVEX, Comitato europeo delle Regioni.

“Uno spettro si aggira per l’Europa ed è l’Europa stessa”, esordisce Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle, citando il filosofo tedesco Karl Marx. “C’è una richiesta impellente di innovazione, dobbiamo guardare a come l’Europa viene percepita nei territori, nelle Regioni e nelle città”. Secondo la pentastellata anche oggi le istituzioni europee suscitano tra i cittadini dibattito, frustrazione e attese: le persone- sottolinea la consigliera M5s- chiedono di ridurre le differenze tra territori diversi, di affrontare le migrazioni e i cambiamenti climatici, ridurre le diseguaglianze sociali. “Dobbiamo guardare avanti- continua Piccinini- e porci delle domande. Vogliamo un’Europa incentrata sulla vicinanza o sulla lontananza, un’Europa politica o tecnocratica, chiediamo confusione o chiarezza?” Per la pentastellata le Regioni sono vicine ai cittadini, “mentre Bruxelles sembra lontana”. Anche per questo il gruppo M5s chiede più potere al parlamento europeo, più coinvolgimento democratico dei territori, insieme all’intervento immediato in settori come quello della pesca e dell’agricoltura, nella gestione dei flussi migratori, nel mondo del lavoro e nella gestione dei fondi strutturali europei.

Per Lia Montalti del Partito democratico questo è “un momento importante per l’Assemblea legislativa, anche se sono passati dieci anni dall’avvio di questo percorso della Sessione europea”. La consigliera dem ha sottolineato come il parlamento regionale abbia approvato, proprio poche settimane fa, la riforma della legge 16/2008 sulla partecipazione dell’Emilia-Romagna alla formazione e implementazione delle politiche europee. “Le Regioni possono giocare- continua la consigliera Pd- un ruolo strategico e centrale soprattutto in questo periodo di euroscetticismo. L’Europa deve avere il volto e lo sguardo dei suoi cittadini, dobbiamo rivendicare il ruolo delle regioni nel progetto europeo, parte fondante della partecipazione dei territori.” Secondo la dem la Sessione europea è un’occasione per dare voce ai cittadini emiliano-romagnoli, “dal momento che le politiche europee hanno effetti diretti sulla loro vita quotidiana”. Riferimenti anche ai temi che hanno più scaldato il dibattito: il quadro finanziario pluriennale e la politica agricola comune. “Coesione sociale e politica agricola comune- ha concluso la consigliera Pd- devono essere sostenute con le giuste risorse, perché sono strumenti indispensabili per lo sviluppo dei territori. Di fronte ai nuovi sovranismi dall’Assemblea può risuonare forte questo messaggio: ricostruiamo l’Europa dai cittadini, dai territori e dalle Regioni puntando su una maggiore democrazia delle istituzioni”.

Anche per Igor Taruffi di Sinistra Italiana nodo centrale è la necessità di non diminuire le risorse per la coesione sociale e territoriale e per le politiche agricole, “ambiti determinanti, soprattutto dal momento che spesso l’Unione europea è vista come un ostacolo e non come una casa comune”. Per il consigliere Si questa Sessione è stata l’occasione per fare il punto sullo stato dell’Ue, sottolineando anche alcune criticità: a partire dalla politica estera comune (dal Medio Oriente alla Siria) nella quale, secondo Taruffi, si sentirebbe la mancanza dell’Unione e del Commissario agli Affari esteri che “non riesce a far sentire la sua voce e mostra debolezza”. Per quanto riguarda la gestione del fenomeno migratorio Taruffi ha sottolineato “l’assenza del vincolo di solidarietà, mentre si chiede di rispettare con rigore i vincoli economici, mai sociali”. “L’Europa che vogliamo costruire- continua- ha al centro la politica, che deve essere prioritaria sull’economia, e i temi del lavoro”.

Per Silvia Prodi (Gruppo misto-Mdp) l’Europa deve dare margini di governo alle rappresentanze democratiche e non avere schemi rigidi e prefissati. Ha sottolineato come la Brexit si stia dimostrando “un fallimento, creando reazioni di fuga o di regressione politica e rifiuto”. “Le variabili non possono essere solo finanziarie ed economiche- ha ribadito nel suo intervento- e per me, che sono federalista convinta, è più grave vedere la polizia alle frontiere impegnata a respingere migranti che sforare i limiti economici prefissati”. La consigliera del Gruppo misto ha rimarcato l’importanza di non arretrare su coesione sociale e partecipazione, “riservando più potere ai parlamenti regionali come voce dei territori”.

(Giulia Paltrinieri)

« Torna all'archivio

Azioni sul documento