Fusione Comuni Bologna. Via libera a referendum per Castenaso e Granarolo e Malalbergo e Baricella

A favore dei pdl Pd, Si e Misto-Mdp. Contraria tutta l’opposizione. “Percorso non trasparente” per Lega e M5s. Pd: “Stiamo votando non a favore di una fusione, ma a favore del parere dei cittadini”

03/07/2018 16:21

Sì al referendum per la fusione tra i Comuni di Castenaso e Granarolo dell’Emilia e tra i Comuni di Malalbergo e Baricella, in provincia di Bologna. Lo ha stabilito la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali che dà così il via libera ai progetti di legge sui referendum dove i cittadini voteranno a favore o contro la formazione di due nuovi Comuni; il primo che nascerebbe dalla fusione tra Castenaso e Granarolo dell’Emilia (con relatore di maggioranza Giuseppe Paruolo del Pd e relatrice di minoranza Silvia Piccinini del M5s) e il secondo dalla fusione tra Malalbergo e Baricella (con relatore di maggioranza Stefano Caliandro del Pd e di minoranza Daniele Marchetti della Ln).

Le posizioni dei consiglieri: Gli unici a favore dei progetti di legge sui referendum sono Pd, Si e Misto-Mdp. No da tutta l’opposizione. “Non siamo contrari alla fusione a prescindere” spiega Andrea Bertani (M5s) “ma questi progetti non sono approvabili”. Secondo il consigliere, nel caso di Castenaso e Granarolo la campagna di comunicazione è stata fatta come se la fusione fosse l’unica scelta possibile. “Un percorso che non è partito dal coinvolgimento dei cittadini, ma da una decisione già presa”. E per Malalbergo e Baricella, il progetto, che prima coinvolgeva anche il Comune di Minerbio, “è passato da due a tre Comuni troppo rapidamente”. E, anche qui, è stata fatta una “comunicazione scorretta, a partire dalla pagina Facebook in cui sono stati presentati solo i vantaggi della fusione”.
D’accordo anche Daniele Marchetti (Lega Nord): “Non è stato un percorso trasparente e costruttivo e, in queste condizioni, i cittadini non possono fare una scelta consapevole”. Soprattutto per quanto riguarda la fusione tra Malalbergo e Baricella, Marchetti è critico: “Si è parlato per più di un anno di un processo a tre con Minerbio, poi, dopo che Minerbio si è sfilato, lo studio di fattibilità è passato in modo poco serio a due Comuni”. Voto contrario anche da Michele Facci (Misto-Mns). “Credo che in tutti in processi di fusione ci debba essere chiarezza e trasparenza fin da subito”. E in entrambi i progetti di legge, gli studi di fattibilità non sarebbero coerenti secondo il consigliere.
Per Igor Taruffi (Si) sarebbe invece incoerente “negare la possibilità ai cittadini di esprimersi attraverso il referendum”. “Vorrebbe dire,” aggiunge il consigliere, “andare avanti senza conoscere il parere dei cittadini e questo non mi sembra corretto”.
“Ci vuole più fiducia nella partecipazione pubblica”, ribatte alle opposizioni Paolo Calvano (Pd). “Abbiamo fatto una scelta, cioè quella di cedere un po’ di sovranità ai cittadini e ai Comuni, e ora faremo quello che le comunità vorranno. Stiamo votando non a favore di una fusione, ma a favore del parere dei cittadini”.

I referendum – Nelle delibere di indizione dei referendum sono contenuti due quesiti (per ognuno) da sottoporre alla consultazione popolare. Il primo chiede se si è favore dell’unificazione tra i Comuni (di Castenaso e Granarolo dell’Emilia nel primo caso o di Malalbergo e Baricella nel secondo caso). La seconda domanda chiede invece di scegliere il nome del nuovo Comune, tra una rosa di possibilità. Nel primo caso i nomi proposti sono Castenaso Granarolo, Villanuova dell’Emilia, Villagrande, Terre Villanoviane e Castegranaro. Per la seconda fusione, invece, Baricella Malalbergo e Terre di Pianura.

(Francesca Mezzadri)

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