Fusioni Comuni. Colorno e Torrile (Parma) per unire “vocazione turistica e industriale”. Il no di un Comune fermerebbe tutto/ foto

L’assessore di Torrile Faelli rassicura Delmonte (Ln) che riporta dubbi stampa locale su iter dettato da necessità economiche. Iotti (Pd, relatore di maggioranza): “nella bassa est parmense nascerebbe quarto Comune per dimensione, semplificazione importante”

26/06/2018 18:14

Si è svolta in Commissione Bilancio dell’Assemblea, presieduta da Massimiliano Pompignoli, l’audizione dei rappresentanti dei Comuni del parmense, Colorno e Torrile, per il progetto di fusione e istituzione di un nuovo Comune. A parlare per Torrile l’assessore Giorgio Faelli, che sottolinea la complementarietà dei due territori, da sempre uniti, seppure con caratteristiche diverse: Colorno più turistica, Torrile, zona industriale più importante della provincia di Parma. L’assessore ricorda anche il precedente tentativo, fallito qualche anno fa, di fare un’unione a quattro con Mezzani e Sorbolo, anch’essi appartenenti alla bassa est parmense. “Sia a Torrile che a Colorno siamo abituati ad usufruire di servizi di eccellenza ma negli ultimi anni abbiamo cominciato a soffrire per mantenere standard elevati”, spiega l’assessore, mentre il vice sindaco di Colorno, Pier Luigi Mora, sottolinea anche le necessità economiche che spingono alla fusione. “Abbiamo già in comune molti servizi a partire dal mercato rionale, dalla pubblica assistenza, fino alla casa di riposo” aggiunge.

Gabriele Delmonte (Ln), relatore di minoranza, riporta alcune affermazioni della stampa secondo le quali si tratterebbe di un “percorso affrettato e non condiviso con la cittadinanza” e chiede se effettivamente si tratti di un iter nato per necessità economiche. Viene però smentito da entrambi i rappresentanti.

Andrea Bertani (M5s) avanza il dubbio che al referendum possa vincere il no di un Comune, e chiede quale sarebbe la scelta: se proseguire comunque l’iter o meno. “Se Torrile voterà no, si rispetterà il volere dei cittadini”, è la risposta dell’assessore Faelli.

“Con questo progetto di fusione, verrebbe istituito il quarto comune per dimensione di Parma, con quasi 17 mila abitanti. Si tratta di un progetto già avviato negli anni, che non avviene a freddo” commenta il relatore di maggioranza Massimo Iotti (Pd), “inoltre questa fusione e quella di Mezzani e Sorbolo fanno parte di una stessa Unione, quella della bassa est parmense: un ulteriore passo avanti di semplificazione”. 

(Francesca Mezzadri)

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