"Concorrenza sleale", 1°capitolo di Senza regole

la docu-inchiesta di Giovanni Tizian a episodi

TizianÈ online il primo dei sei episodi di Senza Regole, la docu-inchiesta del giovane giornalista modenese Giovanni Tizian, realizzata in collaborazione con Laura Galesi e Federico Lacche di Libera Radio – produttore con Voli Group. Senza Regole è stato presentato in anteprima a Bologna ad aprile. Ora gli episodi saranno pubblicati online e poi il documentario sarà proiettato nelle scuole di tutta la regione.

Senza Regole è un documentario che racconta il fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico e imprenditoriale dell’Emilia-Romagna attraverso le testimonianze degli inquirenti, dei magistrati, degli imprenditori, dei rappresentanti delle pubbliche amministrazioni impegnati quotidianamente nel contrastare la crescente pervasività dei cartelli mafiosi.

Il primo episodio si intitola “Concorrenza sleale”, e racconta come l’infiltrazione mafiosa avvenga attraverso l’immissione nel mercato di merce e servizi a prezzi molto ribassati – tanto da far sospettare che abbiano origini poco lecite. I settori più colpiti da questo fenomeno sono quelli delle costruzioni e della ristorazione.

Nell’edilizia agli imprenditori capita spesso di trovare sul mercato prodotti e materiali a prezzi molto al di sotto del normale, e molti scelgono di affidarsi a questi fornitori low cost, nonostante sia facile sospettare l’origine illecita di quelle merci – ad esempio rifiuti tossici venduti come ghiaia per i cantieri. «Le organizzazioni mafiose hanno denaro contante, offrono servizi con costi inferiori alla concorrenza, portano nei cantieri, nei magazzini, lungo le strade battute dai tir una merce preziosa per chi deve gestire un’azienda limando sui costi il più possibile: la tranquillità, la sicurezza da eventuali furti o danneggiamenti. Un ricatto già in atto». Un ricatto che sta diventando sempre più frequente, spiega Antonio Savini di Coop. Costruzioni: « È una concorrenza con chi non ha le tue stesse regole.»

Il settore della ristorazione è coinvolto in tutte le sue sfaccettature: le mafie aprono bar, ristoranti e negozi, si accreditano come fornitori per la grande distribuzione oppure nel settore della ristorazione collettiva.

«Nel settore della ristorazione collettiva», dice Antonella Pasquariello, presidente della CAMST, «il problema dell’infiltrazione mafiosa nell’ambito dei contratti d’appalto è un fenomeno che può trovare degli spazi, soprattutto perché, laddove il committente non ha la percezione di quali sono costi che l’azienda deve sostenere per erogare quella tipologia di servizi, va solo in direzione della gara al massimo ribasso». E aggiunge che è difficile – se non impossibile – per gli imprenditori di questo settore controllare che i fornitori, da cui aziende come la CAMST attingono, non siano in mano alle organizzazioni criminali.

Altri settori in cui la concorrenza sleale della criminalità organizzata attecchisce sono quelli delle attività finanziarie e del recupero crediti – servizi erogati ovviamente a prezzi troppo concorrenziali per non essere almeno sospetti.

Davide Capalbo


Guarda il primo capitolo di Senza Regole, "Concorrenza sleale",

Docu-inchiesta di Giovanni Tizian (ca. 15 min.) 
(Italia, 2013)

Azioni sul documento