"Una regione che resiste", 6°capitolo di Senza regole

la docu-inchiesta di Giovanni Tizian a episodi

parco stironeLa criminalità organizzata è un fenomeno insidioso che si infiltra in tutti i settori economici, sociali e culturali di una comunità. Come abbiamo avuto modo di vedere nei precedenti episodi di “Senza regole” la mafia in Emilia-Romagna opera nel settore dei trasporti, dell’edilizia, della ristorazione, della politica e si avvale anche dei lauti guadagni del gioco d’azzardo. Tuttavia negli ultimi anni la nostra regione, per contrastare il fenomeno, sta attuando numerose strategie che portano a vincere diverse battaglie.

Per questo l’ultimo episodio di “Senza Regole” dal significativo titolo “Una regione che resiste” si sofferma su queste importanti vittorie e sugli strumenti adottati per non abbandonare la battaglia. Quali sono le armi che la nostra regione usa per far fronte alla criminalità organizzata?
Innanzitutto il sequestro dei beni: in Emilia-Romagna sono già stati sequestrati alla mafia beni dal valore complessivo di 220 milioni di euro. Un centinaio di questi beni di proprietà immobiliare, come spiega la vice presidente della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera, vengono riutilizzati a favore della società civile, riportati ad “un uso di comunità”, grazie anche all’importante supporto offerto da associazioni ed enti locali così attivi sul territorio emiliano-romagnolo. Ville e appartamenti sono così diventati case di accoglienza per donne che subiscono violenza o luoghi di incontro con biblioteche per bambini e famiglie. La questione è più difficile ma non impossibile anche per le aziende confiscate. È il caso del Parco Stirone a Salsomaggiore, a disposizione di Ente Parco per campus estivi, come spiega Daniele Borghi di Libera.

Non solo, oltre alle confische, un altro strumento in mano alla Regione è la Legge 3 voluta dalla Regione Emilia-Romagna, la prima legge antimafia regionale nata per formare una cultura di legalità e prevenire fenomeni mafiosi, grazie alla conoscenza del fenomeno.

E ancora: il progetto “Cooperare con Libera Terra” che vede l’unione delle cooperative bolognesi con Libera Terra; e il protocollo di intesa sulle legalità contro la penetrazione mafiosa firmato da sindacati, istituzioni, polizia e imprese a giugno 2012 dopo il terremoto, per controllare e vigilare la situazione appalti e premiare le imprese virtuose del territorio.


Francesca Mezzadri

Guarda il sesto ed ultimo capitolo di Senza Regole, "Una regione che resiste"
Docu-inchiesta di Giovanni Tizian (ca. 12 min.)
(Italia, 2013)

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