Last Minute Market: un mercato di solidarietà (e non solo)

Intervista ad Andrea Segrè, ideatore del Last Minute Market

Un mercato per recuperare beni che altrimenti andrebbero buttati. Beni ancora utilizzabili che aiuterebbero i più bisognosi della società, ma anche i paesi in via di sviluppo. E tutto questo senza pagare nulla, anzi risparmiando. Come è possibile? Lo chiediamo ad Andrea Segrè, preside della Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna e ideatore del progetto e della società spin-off Last Minute Market srl.

Il Last Minute Market: che cos’è e quali sono i suoi obiettivi principali?
Trasformare lo spreco in risorse è l´obiettivo primario del progetto Last Minute Market: un “mercato” dove per favorire gli indigenti, gli ultimi, non bisogna sprecare neppure un minuto e neanche un prodotto.
Last Minute Market srl è una società spin-off dell’Università di Bologna che ha messo a punto un modello di recupero dei beni non venduti o non commercializzati, ma ancora perfettamente utilizzabili a favore di enti caritativi.
Questo recupero di beni invenduti viene concepito come fornitura di un servizio per chi li produce, cioè le imprese commerciali; per chi li consuma, ovvero i bisognosi attraverso gli enti di assistenza; e infine per le istituzioni pubbliche (come Comuni, Province, Regioni, Asl..) e per la comunità che conseguono benefici indiretti, ambientali e sociali, ad esempio vedendo diminuire il flusso di rifiuti in discarica e vedendo migliorare l’assistenza alle persone svantaggiate.

Quando è partita questa ricerca e da chi è stata sviluppata?
Il progetto Last Minute Market è nato nel 1998 come attività di ricerca del Dipartimento di Economia e Ingegneria Agrarie dell’Università di Bologna. Oggi è una società spin-off dell’università di Bologna che, nel corso degli anni, ha attivato 22 progetti in Italia (in 10 regioni) ed all’estero (Brasile ed Argentina), estendendo poi il modello di recupero anche ad altre tipologie di beni: libri, parafarmaci, prodotti agricoli, pasti pronti etc.

I prodotti - oggetti di “scambio” - sono solo alimentari? Di che si tratta soprattutto?
Non si tratta solo di prodotti alimentari, anche se è la maggior parte dei prodotti recuperabili.
Esiste una montagna di eccedenze: cibo dei supermercati e dei mercati centrali – faccio l’esempio dello yoghurt che sta per scadere, ma che è ancora buono - prodotti ortofrutticoli non raccolti e rimasti in campo, pasti pronti dei catering. Ma si recuperano anche libri destinati al macero, farmaci da banco o parafarmaci prossimi alla scadenza, sementi non conformi agli standard di commercializzazione, prodotti per l’igiene intima e detersivi con la confezione esterna leggermente danneggiata.

Come e perché il progetto si lega al trattato di Maastricht?
Secondo il trattato di Maastricht banalmente “chi inquina paga”. Dall’entrata in vigore del trattato sono subentrate tasse per lo smaltimento dei rifiuti. In questo senso è conveniente per le imprese evitare di produrre rifiuti, e riutilizzare il surplus per altre attività utili.

Quali istituzioni sono state coinvolte nel progetto?
Le istituzioni per le quali lavoriamo in Italia sono Comuni, Regioni, Province. Lavoriamo soprattutto nel Nord: in Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Liguria, Lombardia, ma anche in Sicilia, Sardegna e Puglia. In Emilia-Romagna ad esempio sono attivi progetti nel Comune di Carpi, Ferrara, Fiorenzuola D’Arda, lavoriamo anche per le Provincie di Bologna e Ferrara e per la Regione stessa.

A quanto ammonta il risparmio e perché è conveniente dal punto di vista economico per negozi e supermercati e per la comunità?
Tutti hanno convenienza in questo mercato, altrimenti non funzionerebbe proprio. Innanzitutto le imprese che diminuiscono il costo di smaltimento dei rifiuti – le percentuali sono variabili, economicamente parlando si arriva al 39% di risparmio circa - e gestiscono anche le eccedenze in maniera innovativa, migliorando il legame con il territorio. Poi le istituzioni pubbliche e la collettività che beneficiano della diminuzione di rifiuti in discarica e del miglioramento dell´assistenza alle fasce più deboli della società. Anche il terzo settore quindi riduce i suoi costi di gestione e viene aiutato nell’opera di assistenza.
Quindi non si tratta solo di risparmio, ma si attiva anche un meccanismo di scambio e di dono, alla base della nostra società. Posso assicurare che quando i prodotti recuperati giungono ai mittenti, il momento di socializzazione tra comunità-terzo settore e fornitori è massimo.

Alla base di questo progetto vi è un’idea di aiuto e assistenza, non solo alla comunità locale, ma anche ai paesi in via di sviluppo. In che modo?
Grazie al risparmio economico si genera un surplus monetario destinato anche ai paesi in via di sviluppo, è il caso di Ferrara ad esempio, dove le imprese donatrici hanno destinato il risparmio ad attività di cooperazione internazionale.
Inoltre il servizio Last Minute Market è in fase di adozione anche in alcuni paesi dell’America Latina, in particolare in Brasile, adattandolo, ovviamente, alle peculiarità delle economia di paesi in via di sviluppo.

Si tratta di un progetto concreto e realizzabile su qualsiasi territorio?
Sì, le eccedenze si formano in ogni punto della filiera produttiva e distributiva, su tutto il territorio. Con il modello "Last Minute Market" si predispongono tutti gli elementi per poter attivare il recupero dei beni invenduti attraverso una “cabina di regia” capace di coordinare e fornire tutte le competenze necessarie per rendere il recupero dei prodotti invenduti sicuro ed efficiente a livello locale, laddove si formano le eccedenze.

I Last Minute Market sono progetti sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale. In che modo?
Sì, si tratta di progetti sostenibili da questo triplice punto di vista. Dal punto di vista economico perché si tratta di un risparmio per le imprese (minori costi di smaltimento dei rifiuti). Dal punto di vista ambientale perché viene diminuita la quantità di rifiuti sul territorio. Dal punto di vista sociale perché recuperare vuol dire anche aiutare il terzo settore a diminuire i loro costi di gestione, e a migliorare l’assistenza alimentare, sanitaria, educativa alle persone disagiate, favorendo anche l’inclusione sociale.
La sostenibilità del sistema viene garantita dal fatto che tutti gli attori traggono benefici e nel contempo si diffondono valori etici e nello scambio non entrano in gioco solo valutazioni di utilità e convenienza economica: la molteplicità di relazione attivate, la condivisione degli obiettivi e l’approccio etico che caratterizzano l’iniziativa si traducono nella realizzazione di un legame tra i diversi attori.

Perché è importante creare una rete sociale ed economica?
Nel territorio si attiva una rete locale e solidale, dinamica e stabile, tra mondo profit, non profit ed istituzioni, formata da solide interazioni e scambi di beni e valori attraverso il dono. Il che fa assumere al bene invenduto un valore relazionale, oltre che socio-assistenziale.
L’azione dei last minute market si fonda sui principi di fiducia e solidarietà tra i soggetti coinvolti, in questo modo la società civile, la società politica e la società economica dialogano a stretto contatto, concretizzando capitale sociale e si realizza così una forma concreta e sostenibile di economia della reciprocità, permettendo di identificare una risposta unica a due problemi che caratterizzano la realtà locale: lo spreco e la scarsità di risorse.

Quali sono i progetti futuri in questo campo?
Stiamo cercando di replicare e rendere capillare il progetto anche su altri territori.

Infine: è possibile insegnare lo sviluppo sostenibile su un territorio?
L’iniziativa non è solo un esempio concreto di sviluppo eco-sostenibile, ma ha anche un grande impatto educativo nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica alle problematiche dello spreco e di un consumo consapevole. L’obiettivo “ultimo” di Last Minute Market è infatti di contribuire alla riduzione dello spreco stesso, in tutte le sue forme.

Intervista a cura di Francesca Mezzadri - aprile

 

Last Minute Market
Viale G. Fanin 48 - 40127 Bologna (BO)
Tel: +39 051 4200346
www.lastminutemarket.org

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