Catalogo dell'emigrazione femminile

L’idea di un Catalogo dell’emigrazione femminile dall’Emilia-Romagna nasce durante la Conferenza dei giovani, a Buenos Aires nel 2007. I ragazzi, provenienti da tutti i Paesi in cui sono presenti comunità di emigrati dall’Emilia-Romagna, hanno pensato di realizzare uno strumento dinamico multimediale, in cui raccogliere le storie più significative delle donne che hanno lasciato i luoghi di origine per trasferirsi all’estero, per divulgarle e renderle patrimonio conoscitivo, non solo ristretto alla Consulta e alle Associazioni aderenti.

Copertina catalogo femminileLa presentazione della Presidente della Consulta

Il contributo della componente femminile al fenomeno migratorio dalla nostra regione è stato sempre molto importante per diverse ragioni:

molte donne hanno visto partire prima gli uomini di casa, in cerca di fortuna e di vita migliore. Sono rimaste a casa ad accudire bambini ed anziani, sobbarcandosi da sole l’onere della conduzione familiare, spesso fra stenti e angosce. Quindi hanno raggiunto i mariti, i compagni, i padri all’estero e hanno ricominciato, nelle difficoltà di non conoscere la lingua, di adattarsi ad abitudini e riferimenti nuovi, di assaporare inizialmente condizioni non molto diverse da quelle lasciate. Hanno continuato nel ruolo indispensabile di supporto e di assistenza domestica, portando avanti tradizioni e coltivando peculiarità emiliano-romagnole, trasmesse alle generazioni successive e alle nuove comunità di insediamento;

alcune donne sono andate via per ragioni politiche durante il ventennio fascista, da sole o al seguito di familiari perseguitati. Le convinzioni ideologiche e la cultura sociale hanno permesso loro di emergere nelle nuove Patrie e di continuare a dedicarsi all’impegno;

alcune donne hanno rivelato all’estero propensioni imprenditoriali o professionali tramutate in iniziative di successo;

più recentemente, molte sono le ragazze che emigrano per ragioni di studio, di ricerca, di lavoro. Ultima copert Catalogo femminileDi certo si può affermare che le donne emigrate sono le migliori tutrici e i più affidabili veicoli di diffusione della lingua e della cultura italiane e regionali. Grazie a loro, spesso le giovani generazioni conoscono la nostra lingua e desiderano perfezionarla.

Devo anche ammettere che la grande presenza femminile alla guida delle nostre Associazioni all’estero denota uno speciale desiderio di mantenersi in collegamento con l’Emilia-Romagna e di promuovere all’estero iniziative socio-culturali capaci di parlare della Regione e di affermarne le eccellenze. Sono animatrici di progetti di qualità e orientate a trasmettere la loro esperienza in favore dell’inserimento dei giovani.

Numerose le giovani impegnate nelle Associazioni e quelle che partecipano alle iniziative di formazione promosse dalla Regione e dalla Consulta.

Ho avuto più volte l’occasione di asserire che considero i rappresentanti delle Associazioni di Emiliano-romagnoli all’estero come ambasciatori della Regione nel mondo. Le donne emiliano-romagnole nel mondo sono certamente le migliori ambasciatrici. 

Il catalogo dell'emigrazione femminile