Catalogo dell'emigrazione femminile
La presentazione della Presidente della Consulta
Il contributo della componente femminile al fenomeno migratorio dalla nostra regione è stato sempre molto importante per diverse ragioni:
molte donne hanno visto partire prima gli uomini di casa, in cerca di fortuna e di vita migliore. Sono rimaste a casa ad accudire bambini ed anziani, sobbarcandosi da sole l’onere della conduzione familiare, spesso fra stenti e angosce. Quindi hanno raggiunto i mariti, i compagni, i padri all’estero e hanno ricominciato, nelle difficoltà di non conoscere la lingua, di adattarsi ad abitudini e riferimenti nuovi, di assaporare inizialmente condizioni non molto diverse da quelle lasciate. Hanno continuato nel ruolo indispensabile di supporto e di assistenza domestica, portando avanti tradizioni e coltivando peculiarità emiliano-romagnole, trasmesse alle generazioni successive e alle nuove comunità di insediamento;
alcune donne sono andate via per ragioni politiche durante il ventennio fascista, da sole o al seguito di familiari perseguitati. Le convinzioni ideologiche e la cultura sociale hanno permesso loro di emergere nelle nuove Patrie e di continuare a dedicarsi all’impegno;
alcune donne hanno rivelato all’estero propensioni imprenditoriali o professionali tramutate in iniziative di successo;
più recentemente, molte sono le ragazze che emigrano per ragioni di studio, di ricerca, di lavoro. Di certo si può affermare che le donne emigrate sono le migliori tutrici e i più affidabili veicoli di diffusione della lingua e della cultura italiane e regionali. Grazie a loro, spesso le giovani generazioni conoscono la nostra lingua e desiderano perfezionarla.
Devo anche ammettere che la grande presenza femminile alla guida delle nostre Associazioni all’estero denota uno speciale desiderio di mantenersi in collegamento con l’Emilia-Romagna e di promuovere all’estero iniziative socio-culturali capaci di parlare della Regione e di affermarne le eccellenze. Sono animatrici di progetti di qualità e orientate a trasmettere la loro esperienza in favore dell’inserimento dei giovani.
Numerose le giovani impegnate nelle Associazioni e quelle che partecipano alle iniziative di formazione promosse dalla Regione e dalla Consulta.
Ho avuto più volte l’occasione di asserire che considero i rappresentanti delle Associazioni di Emiliano-romagnoli all’estero come ambasciatori della Regione nel mondo. Le donne emiliano-romagnole nel mondo sono certamente le migliori ambasciatrici.