Donatella Bortolazzi

Donatella Bortolazzi, Assessore alle Pari Opportunità, Risorse Umane e Organizzazione, Giovani, Cooperazione della Regione Emilia-Romagna

 

Sono molto felice di presentare il “Catalogo dell’emigrazione femminile” realizzato dalla Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo. In varie occasioni il Presidente della Regione Vasco Errani, ha ricordato che i rappresentanti delle associazioni di emiliano-romagnoli all’estero sono ambasciatori della Regione nel mondo, ed in continuità con questa affermazione posso dire che le donne emilianoromagnole all’estero sono spesso le migliori ambasciatrici della nostra comunità, per protagonismo, orgoglio di genere e altruismo. E’ importante scrivere, lasciare traccia su eventi e personaggi che rischierebbero diversamente l’oblio, perché “le cose che non si scrivono alla fine si dimenticano” , mentre la memoria serve anche a rafforzare la coscienza collettiva, i valori sostenuti dalla comunità. Dobbiamo considerare ciò che queste donne hanno vissuto in terra straniera, i problemi che hanno dovuto affrontare e risolvere, i dolori, le fatiche, le gioie e i rimpianti. Per questo è importante raccogliere le loro storie e rendere omaggio al loro essenziale contributo, quasi sempre discreto e silenzioso, al radicamento delle famiglie emiliano-romagnole nella terra d’accoglienza. Va dato il giusto merito alla tenacia, alla forza e alla determinazione delle nostre donne che hanno vissuto all’estero, e possiamo senza dubbio affermare che anche le nostre terre hanno dato il loro faticoso contributo all’emigrazione italiana nel mondo. La condizione femminile nel fenomeno migratorio internazionale è sempre la più penalizzata come in quasi tutti i campi del sociale e del sapere. I ruoli e le responsabilità all’interno della famiglia non vengono modificati, nonostante le straordinarie condizioni determinate dagli spostamenti radicali, dai disagi dei viaggi spesso affrontati in condizioni estreme, dalle difficoltà di trovare nuove sistemazioni, per non parlare del lavoro e del riconoscimento della dignità come persone. Oggi, mentre affrontiamo con politiche positive l’accoglienza delle immigrate, ci accorgiamo che non molto è cambiato rispetto alle massicce emigrazioni che hanno interessato migliaia di donne italiane nei due secoli trascorsi. Spesso la presenza delle donne quasi non viene colta, come se si trattasse di presenze minori o irrilevanti, in un fenomeno migratorio percepito come eminentemente maschile. La storia dell’emigrazione delle donne è spesso rimasta in secondo piano e il loro ruolo sottovalutato e trascurato. Ciò non corrisponde alla realtà ed è compito anche delle istituzioni ristabilire la verità e correggere eventuali visioni distorte. Questo catalogo si propone quindi di dare un contributo per ricostruire questo mondo sommerso e silenzioso, e per valorizzare l’apporto femminile al fenomeno dell’emigrazione: sia quando le donne emigrarono in prima persona, pioniere della nuova vita all’estero, sia quando furono costrette a restare ad aspettare in patria, con compiti tutt’altro che secondari ed “ereditando” così ruoli non usuali, che le spinsero spesso ad una maggiore emancipazione. Mi fa piacere, dunque, sfogliare questo catalogo di storie e pensare che esso potrà essere utile per stimolare un approccio diverso e più corretto della nostra società nei confronti sia delle donne immigrate nel nostro Paese sia delle associazioni che si occupano di accompagnarle nel percorso d’integrazione, sia a rafforzare più in generale la coscienza collettiva e il protagonismo delle donne.

Donatella Bortolazzi