Corecom. Presidente Cuppi si presenta in commissione Parità. Ecco il suo piano per il 2019

Informazioni dettagliate e capillari per spiegare Conciliaweb e monitoraggio attento delle possibili violazioni della par condicio

31/10/2018 14:06

Informazioni dettagliate e capillari per spiegare ai cittadini la nuova piattaforma Conciliaweb. Monitoraggio attento delle possibili violazioni della par condicio nei mesi precedenti le votazioni, con una novità: il calcolo della presenza di genere nelle trasmissioni televisive durante la campagna elettorale. Questi sono due dei punti del programma del nuovo presidente del Corecom Stefano Cuppi illustrati questa mattina in Commissione Parità (presieduta da Roberta Mori) dove il nuovo garante si è presentato ai consiglieri regionali assieme a uno dei suoi due vice, Alfonso Umberto Calabrese.

Proprio a Calabrese è stata affidata la delega alle conciliazioni delle controversie in materia di telecomunicazioni. Conciliazioni che dal 23 luglio scorso sono andate verso una “piccola rivoluzione copernicana”, ha sottolineato Cuppi, visto che le procedure potranno essere avviate solo in via telematica attraverso Conciliaweb, la piattaforma messa a disposizione da Agcom.

“Le procedure di conciliazione nelle sedi distaccate di Rimini e Forlì- ha spiegato Calabrese- non potranno più essere fatte. Creeremo degli sportelli di prossimità nei comuni con un’operatore che possa aiutare i cittadini. La piattaforma presenta ancora delle criticità nella gestione delle istanze che nella prima versione del portale non permetteva l’accesso alle associazioni di consumatori e agli studi legali, nemmeno su delega”. Una situazione su cui ha posto l’accento anche Yuri Torri di Sinistra italiana che ha rimarcato come il “frazionamento dei consumatori contro le aziende indebolisca i primi a favore delle seconde. Mettere il cittadino direttamente a confronto con le aziende può creare uno squilibrio a favore di queste ultime”, ha chiosato. Situazione, quella della delega, che verrà risolta con la seconda versione della piattaforma che andrà online “entro dicembre”, ha sottolineato il vicepresidente dell’istituto di garanzia.

Il presidente Cuppi si è invece concentrato sul potenziamento dell’attività di “monitoraggio del rispetto delle regole nei periodi pre-elettorali”, che nel 2016 saranno due (Europee e Amministrative, tra maggio e giugno, e Regionali a novembre, ndr). “Attueremo una copertura più lunga sull’attività televisiva- ha continuato il presidente- così disporremo di dati più ampi sul rispetto della par condicio e sui contenuti trasmessi. Calcoleremo anche la presenza di genere nelle trasmissioni televisive che servirà per avere dati oggettivi sull’equilibrio tra uomini e donne. Certo- ha rimarcato Cuppi- il Corecom a oggi non ha gli strumenti per monitorare l’ambiente comunicativo più importante per la sfera politica che esiste oggi: il web”. E sulla par condicio è stata Silvia Prodi del gruppo Misto-Mdp a chiedere al presidente una sua posizione sulla richiesta di modifica dell’articolo 9 avanzata dall’Assemblea degli uffici stampa delle Assemblee legislative e delle Province autonome arrivata durante il convegno dello scorso 22 ottobre. “Nella legge non esiste la parola internet- ha replicato Cuppi- e il testo presentato al convegno è largamente condivisibile. Certo, trattandosi di una norma di rango superiore, è il Parlamento che deve modificare la norma”.

(Andrea Perini)

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