Ambiente. Presentato in Commissione territorio nuovo regolamento regionale forestale

Il precdente risaliva al 1995, nel frattempo la superficie forestale è aumentata del 20% e anche il tipo di interventi è cambiato. I consiglieri Zoffoli (Pd) e Gibertoni (M5s) chiedono più attenzione per la formazione degli operatori forestali. Facci (Misto-Mns) interviene nei casi di terreni da riconvertire. Molinari (Pd): “Ascoltiamo i territori”

19/07/2018 18:46

Parere positivo al regolamento regionale forestale presentato oggi in Commissione territorio ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, grazie al sì del Pd e all’astensione di Misto-Mns, Lega Nord e M5s. Il regolamento attua la legge regionale 30/1981 e, se approvato in Aula, verrà applicato entro ottobre di quest’anno.

“Il precedente regolamento risaliva al 1995, nel frattempo la superficie forestale è aumentata del 20% e anche il tipo di interventi è cambiato nel corso degli anni”, spiega un tecnico della Giunta. “Siamo tra le regioni più ricche per superficie boschiva, soprattutto concentrata nei territori di montagna,” continua, “inoltre abbiamo boschi ‘poveri’ (non in grado di produrre un’efficace protezione del suolo, poco produttivi e non sempre offrono reale garanzia di conservazione della biodiversità, ndr) in gran parte utilizzati, ma con eccellenze di riserve come quella di Sasso Fratino (recentemente nominata Patrimonio Unesco)”. Il regolamento stabilirà le norme di gestione dei boschi e aree assimilabili e interverrà su comportamenti a rischio di incendio boschivo e sulla produzione di legno da foreste nonché sulla semplificazione dei meccanismi di informatizzazione. Obiettivi: valorizzare gli aspetti multifunzionali delle risorse forestali e garantire il rispetto del necessario equilibrio tra produttività e conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici.

Paolo Zoffoli (Pd) interviene per chiedere chiarimenti soprattutto sugli interventi di formazione degli operatori forestali. “È importante che tornino a essere al centro le competenze forestali, poiché chi gira nei boschi spesso si rende conto di come manchi il rispetto”. “Abbiamo introdotto un  percorso di formazione per riqualificare questo lavoro, anche le aziende sono state sensibilizzate ed entro il 2020 tutti gli operatori forestali dovranno essere qualificati in questo modo” è la risposta della Giunta.

Anche Giulia Gibertoni (M5s) chiede chiarimenti sulla formazione soprattutto di chi deve tagliare gli alberi. “Arrivano segnalazioni dei cittadini che lamentano interventi fatti in modo poco rispettoso. Rischiamo che l’imperizia danneggi l’albero e l’ambiente e diventi pericolosa anche per noi. E’ importante capire come funzionerà questa formazione e come sanzionare chi non la rispetta”. “Il corso di qualificazione risponde anche a queste esigenze e possiamo dire che siano già a buon livello: sono stati investiti fondi per la formazione di figure professionali e molte imprese hanno seguito i corsi. Nel giro di un paio d’anni, il percorso sarà ultimato” conferma il tecnico.

Zoffoli solleva anche il problema del crollo degli alberi dovuto al loro numero in una superficie ristretta e alle specie poco pregiate come il pino nero – “che nei nostri boschi non ha futuro” – e chiede interventi mirati. Fra le richieste del consigliere anche quella di una maggiore attenzione alla rimozione dei rami lungo il corso dei fiumi, possibile causa di inondazioni.

Michele Facci (Misto-Mns) fa presente, invece, il caso, specie nelle zone montane, di terreni precedentemente adibiti a coltivazioni che per svariati motivi rimangono incolti, riguardo alla cui riconversione ad attività produttive segnala difficoltà nelle procedure amministrative. Secondo i tecnici regionali si tratta di questione di difficile valutazione, perché riguarda non solo il settore forestale ma anche quello idrogeologico. 

Infine, Gian Luigi Molinari (Pd) ammette l’esistenza di un “imbarbarimento dei metodi di utilizzo dei boschi”, ma invita a cogliere le sollecitazioni del territorio e di chi abita la montagna. “Tra una visione del bosco inteso come tempio intoccabile e chi lo utilizza come risorsa economica, c’è in mezzo il lavoro importante e concreto di chi ha maturato sul campo la necessaria esperienza gestionale”.

(Francesca Mezzadri)

 

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