Sanità. Farmacie rurali, Bignami (Fi): rivedere criteri per contributo annuo a sostegno dell’attività

Il consigliere giudica troppa bassa la soglia di 250mila euro annui di volume d’affari e troppo esiguo il contributo regionale di 2.500 euro e chiede l’intervento della Regione

21/04/2017 13:52

Il volume d’affari annuo di 250mila euro ai fini IVA, stabilito dalla Regione quale soglia di riferimento per erogare un contributo di sostegno alle farmacie rurali, è troppo basso, tanto da escludere la maggioranza di tali farmacie, e l’importo del contributo regionale (2.500 euro) troppo esiguo, tanto da rendere la misura scarsamente efficace. Lo sostiene Galeazzo Bignami (Fi) in un’interrogazione presentata in Regione, chiedendo alla Giunta di innalzare la soglia a 500mila euro annui e di rivedere al rialzo il proprio contributo finanziario.

Il capogruppo ricorda che le farmacie rurali garantiscono un servizio prezioso in zone disagiate e prive di molti servizi pubblici, rappresentando spesso l’unico presidio sanitario sul territorio, e per questo sono una risorsa importante e di significativa utilità sociale alla quale è assolutamente indispensabile riconoscere un sostegno economico adeguato da parte dell’Amministrazione regionale.

Da qui l’iniziativa di Bignami, che chiede alla Giunta anche “quante farmacie rurali, sulla base dei dati riferiti al 2016, rientrino nel parametro di fatturato fissato dalla Regione per la richiesta del contributo”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)

(Luca Govoni)

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