Giovani. Parere favorevole in commissione Cultura a due bandi per contrastare emarginazione e disagio,

Sì del Pd, si astengono Ln, M5s, Fi e Fdi-An. I bandi si rivolgono a enti privati senza fine di lucro, ma, novità di quest’anno, anche a enti locali dell’area metropolitana bolognese, grazie a risorse della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna  

27/04/2017 14:47

Promuovere interventi in campo socio educativo per il tempo libero, ma anche percorsi di cittadinanza attiva, tutto per favorire il “benessere” di adolescenti e giovani dagli 11 ai 24 anni e la coesione sociale nella comunità di appartenenza, con azioni e interventi in campo educativo, sportivo, ricreativo e culturale, per contrastare disagio, emarginazione e rischio di abbandono o dispersione scolastica, con un’attenzione particolare all’educazione ai social network, al contrasto alle dipendenze, al bullismo e al cyberbullismo.

Sono questi, in sintesi, gli obiettivi di due bandi regionali, esaminati nella seduta della commissione Cultura, scuola, formazione, presieduta da Giuseppe Paruolo, che hanno ottenuto il parere favorevole del Pd e l’astensione di Ln, M5s, Fi e Fdi-An.

I bandi, di cui si prevede la pubblicazione nei primi giorni del prossimo maggio, sono rivolti a enti privati senza fine di lucro (associazioni di promozione sociale, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, oratori, enti ecclesiastici, ecc) e, quest’anno, anche agli enti locali e a loro forme associative del territorio della Città metropolitana di Bologna.

Dei due bandi, infatti, con le medesime finalità, uno riguarda esclusivamente questa specifica area perché la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ha previsto l’assegnazione alla Regione di un contributo pari a 750.000 euro, suddivisi in due annualità di 375.000 euro, per attività in favore di giovani e adolescenti del territorio bolognese: dei 375.000 euro per l’annualità 2017-18, 200.000 sono riservati – si legge nel bando –  a soggetti privati, mentre 175.000 agli enti locali.

Il secondo bando riguarda tutto il rimanente territorio regionale, a cui sono destinati 600.000 euro, 200.000 dei quali riservati a progetti di valenza regionale e che riuniscano, quindi, almeno tre ambiti provinciali.

Nel bando del 2015, l’ultimo in ordine di tempo, sono stati presentati circa 200 progetti di cui 101 accolti per risorse pari a 600.000 euro.

Nel corso del dibattito, interviene Giuseppe Boschini (Pd) mettendo in luce “l’importanza di questa iniziativa attesa su tutto il territorio”. Il consigliere auspica che non venga ‘saltato’ un altro anno e che quindi i bandi siano reiterati nel 2018.

Gian Luca Sassi (M5s) pone l’attenzione sull’”effettiva efficacia” dei progetti, esprimendo perplessità sul fatto che solo gli enti locali della Città metropolitana di Bologna possano essere coinvolti nella presentazione di progetti: insomma, una sorta di “disparità di trattamento che stona fra Bologna e le altre realtà”. C’è poi la questione – aggiunge – che adolescenti e giovani dell’area bolognese potranno godere di risorse doppie, pro capite, rispetto a quelli che risiedono in altre zone. Servirebbe quindi – a suo avviso – una maggiore equità.

In questi bandi – interviene Francesca Marchetti (Pd) – c’è il tentativo di integrare il più possibile e di portare avanti quelle azioni che si innescano nella forte battaglia culturale della Regione a favore del mondo giovanile. Vedo in chiave positiva – replica a Sassi – l’opportunità prevista per la Città metropolitana e non credo costituisca un privilegio per i giovani che ne beneficeranno, anzi, potrebbe essere l’inizio di un dialogo nuovo grazie al quale si libereranno risorse per altri distretti.

Gli uffici regionali – a parere di Paruolo – hanno dovuto tenere conto della novità costituita da un contributo destinato a una precisa localizzazione. La valutazione di Sassi – afferma – è legittima ma è altrettanto legittimo valutare che se un privato concede risorse finalizzate, la scelta deve essere quella di accogliere la richiesta, anche perché, a caduta, gli altri territori potranno godere anch’essi di maggiori risorse.

Come poi spiegato anche dai tecnici presenti, le Fondazioni hanno proprie modalità di operare e, in questo caso, la destinazione delle risorse esclusivamente riservate al territorio bolognese si collega a un vincolo statutario.

E’ poi Raffaella Sensoli (M5s) ad augurarsi che, per l’anno prossimo, si trovino soluzioni che evitino la discrepanza tra Bologna e gli altri territori. I dubbi rimangono – afferma – e ci troviamo ad assistere al paradosso che nella Città metropolitana risorse private sono destinate agli enti locali, mentre nel resto del territorio risorse pubbliche vanno a soggetti privati, mentre gli enti locali sono senza fondi per le politiche giovanili.

La replica dei tecnici è che questi bandi non sono che una parte dei provvedimenti rivolti alle politiche giovanili su cui gli enti locali sono in gran parte coinvolti.

Da ultimo, Matteo Rancan (Ln) chiede quali siano i contenuti dei progetti presentati. Per l’80% circa – questa la risposta – sono fatti in sinergia con la scuola, per il contrasto alla dispersione, ma riguardano anche il tempo libero, per un progetto educativo più allargato, che comprende anche il contrasto a bullismo e cyberbullismo.

 

(Antonella Celletti)

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