Cultura Bologna. La Regione uscirà dal consiglio di indirizzo dell’istituto storico “Parri”

Comunicazione della giunta in commissione Cultura dopo la richiesta di audizione di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle

11/01/2018 12:56

L’istituto storico Parri di Bologna diventerà, a breve, istituto metropolitano (fatta eccezione per il circondario di Imola che ha già un suo istituto storico) e la Regione, presto, uscirà dal Consiglio di indirizzo. A comunicarlo, in commissione, è stato l’assessore alla Cultura, durante un’audizione chiesta prima da Fratelli d’Italia e poi dal Movimento 5 Stelle. Con le dimissioni del consiglio d’amministrazione dell’istituto storico, avvenute ad aprile scorso, “si è deciso di compiere una scelta che era stata procrastinata all’epoca in cui fu approvato il nuovo statuto della Regione, che prevedeva la non partecipazione dell’Ente in organismi di rappresentanza di associazioni autonome non riconosciute -ha spiegato l’assessore-. Decisione che si è irrobustita dopo la richiesta da parte del Comune di Bologna di rafforzare la sua rappresentanza”. Dunque, presto, l’istituto diventerà metropolitano e quindi le scelte saranno principalmente prese dall’amministrazione comunale.

Dubbi sono stati sollevati dal Movimento 5 Stelle, che ha sottolineato in commissione come “la questione sia stata gestita male nei confronti dell’Assemblea, visto che ci siamo ritrovati un emendamento dentro il Bilancio. Per questo avevamo chiesto un’audizione. Ci è sembrato che ci fosse l’intenzione di ridimensionare l’istituto”.

Ma i dubbi sono stati chiariti dall’assessore, che ha spiegato come dalla Regione arrivasse “un contributo di 200 mila euro all’anno sul bilancio del Parri, a cui si aggiungono 140 mila euro per i progetti di rete con gli altri istituti. Ovvio che nel momento in cui la Regione uscirà dall’organismo, il contributo sarà ridimensionato e se ne farà più carico il Comune e Città metropolitana di Bologna. Questo, però -conclude l’assessore-, non significa che ci sarà un nostro arretramento nel finanziare le attività, soprattutto quelle di rete e di carattere regionale”.

(Margherita Giacchi)

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