Donne e minori. In commissione i dati sulle violenze; i consiglieri: “Servono dati più precisi sugli abusi”/FOTO

Informativa degli assessori Venturi e Petitti sul lavoro fatto in tema di violenza di genere e sui minori. Solo quattro aziende sanitarie, però, hanno dichiarato di avere sistemi informativi specifici

25/10/2017 13:41

Violenza di genere e abusi sui minori al centro dell’informativa illustrata dagli assessori alla Salute Sergio Venturi e alle Pari Opportunità Emma Petitti durante la seduta congiunta delle commissioni per la Parità (presieduta dalla consigliera Roberta Mori) e per la Salute e Politiche sociali (presieduta da Paolo Zoffoli). L’assessore Petitti ha spiegato come al centro del lavoro messo a punto ci sia “la prevenzione, quindi la necessità di lavorare sui messaggi che arrivano ai giovani” oltre che un aspetto prettamente giuridico, quindi “le punizioni per chi commette reati di questo tipo”. È stata avanzata anche la richiesta di ripartire fondi per i centri antiviolenza “e la ripartizione c’è stata”.

Il tecnico Anselmo Campagna ha spiegato che “le aziende sanitarie che hanno risposto alla nostra richiesta di avere un quadro dettagliato dei dati sulle violenze sono quattro in tutto, perché quattro sono quelle che hanno dichiarato di avere sistemi informativi specifici”. Ma si cerca di “avere una copertura ampia sul territorio per quanto riguarda i percorsi di assistenza, sia per le donne che per i minori. In più nel corso del triennio si sono svolti 50 eventi formativi su questo tema”. L’assessore Venturi ha chiesto, inoltre, “incontri periodici per venire a relazionare sull’attività svolta”. Richiesta già accolta da Roberta Mori.

Il consigliere Mirco Bagnari (Pd) ha chiesto spiegazioni sul basso numero di aziende che hanno reso noti i dati: “Spero che aumentino perché serve un quadro preciso e dettagliato sui dati”. Osservazione a cui si sono associati anche i consiglieri della Lega Nord Daniele Marchetti e del Gruppo misto-Mdp Silvia Prodi, mentre l’esponente del Movimento 5 Stelle Raffaella Sensoli ha spiegato come “le azioni di prevenzione sono importanti, ma i numeri più elevati di violenza si verificano in casa, con anche una sopraffazione psicologica: in questo senso, bisognerebbe agire sulla consapevolezza delle donne, che spesso non conoscono i loro diritti e restano succubi”. Anche Yuri Torri (Sinistra Italiana) ha richiesto una maggior “puntualità nella diffusione dei dati. Ed è importante che ci sia anche più apertura nei vari settori della società, a partire dall’istruzione”.

Il consigliere Enrico Aimi (Forza Italia) ha sottolineato come ci siano dei grandi assenti nella relazione degli assessori: “Anche gli uomini subiscono violenze: in quale categoria vengono inserite, visto che si parla sempre di donne e minori?”. Ma Roberta Mori ha spiegato che “noi parliamo sempre di violenza di genere, anche se poi la violenza sulle donne è più frequente. Ma viviamo in una società in cui esiste uno stereotipo di un ‘maschio’ forte, quando in realtà anche l’uomo può essere vittima. Sicuramente, però, il tema della violenza sulle donne è preponderante”. Da Nadia Rossi (Pd) è arrivata la richiesta di “prevedere percorsi di recupero per uomini violenti. Inoltre si deve affrontare la carenza di ginecologi e, infine, sarà fondamentale sottoscrivere un protocollo con le scuole perché non sia lasciata ai singoli istituti la responsabilità di affrontare queste tematiche”. E l’assessore Petitti ha rassicurato: “Abbiamo già incontrato l’Ufficio scolastico regionale”.

(Margherita Giacchi)

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