Corecom. Pronta la rosa per il nuovo comitato, Roberta Mori: “Attenzione alla parità di genere”

La presidente della commissione presenterà una risoluzione per estendere il principio anche agli organi di garanzia, visto che le nuove proposte sono tutte maschili. Panarari per la presidenza, poker di proposte per due posti nel comitato

13/06/2018 12:05

La nuova commissione del Corecom, con la candidatura alla presidenza di Massimiliano Pananari indicata dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e di altre quattro proposte per i futuri due componenti del Comitato regionale per le comunicazioni, è approdata in commissione Parità, presieduta da Roberta Mori. Con alcune puntualizzazioni, visto che il compito della commissione è di approvare i requisiti dei candidati prima del voto definitivo in Aula.

La prima sottolineatura riguarda uno dei candidati al comitato, Stefano Cavedagna, collaboratore della rivista Eurasia e nome proposto da Forza Italia, Lega e Fdi che dovrà dimettersi dopo l’eventuale nomina: solo in quel caso, infatti, sussisterebbe incompatibilità con la sua attuale collaborazione. Dimissioni, comunque, su cui Silvia Piccinini del Movimento 5 Stelle ha chiesto di essere informata prima che la votazione sulle nomine arrivi in Aula, “per poter dare così un voto consapevole”. Una incompatibilità, eventualmente, che andrà comunque sanata entro venti giorni dalla nomina. Le altre candidature sono quelle di Alfonso Umberto Calabrese e Stefano Cuppi, avanzate dal Pd, e di Vittorio De Lorenzi, avanzata dal gruppo misto-Movimento nazionale sovranista.

Altro tassello da sistemare nella nuova squadra del Corecom è quello che riguarda la parità di genere: una squadra tutta al maschile che non è sfuggita alla presidente Mori, che ha già pronta una risoluzione con cui chiederà alla giunta di “promuovere la modifica della legge regionale per inserirvi la disciplina sul riequilibrio di genere” e “di “collaborare attivamente nello svolgimento del prossimo mandato del Corecom regionale affinché vengano attuate le azioni antidiscriminatorie di prevenzione e contrasto di genere”.

Risoluzione apprezzata anche da Giulia Gibertoni (M5s), che ha sottolineato però come “ci stiamo facendo scappare un’occasione. Avremmo potuto allineare le scadenze di tutti gli organismi regionali, convogliando poi i garanti sotto una figura unica, coinvolgendo anche il garante della Salute. In questo modo avremmo evitato un organismo totalmente occupato da un genere”. Altro tema sollevato dall’esponente M5s è quello degli incarichi politici: “Un organismo che deve occuparsi anche di campagne elettorali come il Corecom deve avere componenti che non abbiano ricoperto incarichi politici nemmeno in passato”.

Anche Gianni Bessi (Pd) è d’accordo con la risoluzione Mori, “perché siamo chiamati a responsabilità e competenza. Serve una ricognizione di tutti gli organismi per capire se la disparità di genere esiste anche altrove”.

Per quanto riguarda i componenti del Corecom, la commissione ha comunque dato il suo via libera ai requisiti, con il voto a favore di Pd, Sinistra Italiana, gruppo misto-Mdp, Forza Italia. Il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto.

(Margherita Giacchi)

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