Parità. Approvata risoluzione Pd: “Considerare prospettiva di genere nelle politiche sulla disabilità”

Pd e M5s chiedono alla Giunta di prestare attenzione alla questione della “discriminazione multipla” che colpisce le donne disabili

02/05/2018 16:14

Riconoscere un peso sempre crescente alle differenze di genere e alla questione della “discriminazione multipla” che colpisce le donne con disabilità. Lo chiede una risoluzione presentata dal Partito democratico, accolta oggi in Commissione Parità, presieduta da Roberta Mori, con il voto favorevole di tutte le forze politiche presenti. L’atto di indirizzo invita la Giunta a impegnarsi nel considerare la prospettiva di genere nella programmazione delle proprie politiche sulla disabilità e nella lotta a tutto tondo contro la violenza sulle donne.

“Quando all’essere donna si aggiunge l’essere disabile- si legge nella risoluzione- la violenza si alimenta di una doppia discriminazione, se possibile ancora più becera e odiosa, perché perpetrata ai danni di una persona che ha ancora meno possibilità di contrastarla”. Le donne disabili, infatti, risultano essere soggetti più esposti: il 36% di loro ha subito violenza e il rischio di essere vittime di stupro è doppio per le donne disabili (10% contro il 4,7%), al netto del tanto che resta sommerso, poiché la propensione a denunciare è minore. A questo proposito lo scorso agosto il Comitato ONU sui Diritti delle persone con disabilità aveva richiamato l’Italia per la mancanza di una prospettiva di genere nelle politiche per i disabili. “Questo è un fenomeno complesso- ha sottolineato in commissione la consigliera dem Francesca Marchetti, prima firmataria della risoluzione- che richiede un’integrazione tra tematiche di genere e disabilità nell’agenda politica della nostra Regione. C’è spesso difficoltà a far emergere il sommerso e a intraprendere percorsi di fuoriuscita dalla violenza, è necessario un percorso specifico. Spero che da parte di questa commissione arrivi un messaggio univoco per intervenire in questo ambito ancora molto oscuro in termini di studio e ricerca.” L’atto invita la Giunta ad avvalersi degli spunti offerti dal “Secondo manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità nell’Unione Europea” del 2011, ora tradotto in lingua italiana per sensibilizzare le istituzioni e le associazioni del settore sui temi dell’uguaglianza e delle discriminazione. Chiede di diffondere la conoscenza del Manifesto “fra i cittadini, e soprattutto fra le associazioni regionali operanti nel settore, affinché si diffonda la prospettiva di genere” nell’approccio a queste problematiche. Invita inoltre ad affrontare la violenza “a tutto tondo”, tenendo “in debito conto anche l’eventuale condizione di disabilità della vittima”.

Favorevole alla risoluzione anche la consigliera del Movimento 5 stelle Giulia Gibertoni, che ha presentato un emendamento (accolto all’unanimità dalla Commissione) per rafforzare ancora di più il concetto di “discriminazione multipla”. “Questa doppia discriminazione- sottolinea la pentastellata- che subiscono le donne disabili contribuisce a solidificare e stratificare lo stigma, così che diventa ancora più difficile uscire dalla gabbia di violenza. Ci sembrava giusto rimarcare l’attenzione su questo aspetto, in un atto già molto meritevole”.

La risoluzione è a firma: Francesca Marchetti, Paolo Calvano, Roberta Mori, Stefano Caliandro, Massimo Iotti, Manuela Rontini, Katia Tarasconi, Marcella Zappaterra, Nadia Rossi, Paolo Zoffoli, Luca Sabattini, Antonio Mumolo, Mirco Bagnari, Luciana Serri, Lia Montalti, Giorgio Pruccoli, Gianni Bessi, Giuseppe Paruolo, Alessandro Cardinali e Gian Luigi Molinari.

(Giulia Paltrinieri)

 

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