Sanità e welfare. Prosegue in commissione l’iter del Piano sociale e sanitario 2017-2019/ foto

La maggioranza parla di “un Piano che risponde ai bisogni della collettività”; critiche, invece, le opposizioni: “tanti i problemi”

19/06/2017 13:05

Prosegue in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, oggi presieduta dal vicepresidente Alessandro Cardinali, l’iter che porterà all’approvazione del Piano sociale e sanitario regionale 2017-2019.

Una nuova visione di welfare, si legge nella relazione del provvedimento, che, a partire dai risultati già ottenuti, punta all’ammodernamento e al miglioramento dei servizi, facendo leva sull’integrazione tra le politiche sociali e le politiche sanitarie. Un sistema di welfare che si propone di aggredire i problemi anche attraverso la ricostruzione delle reti sociali, chiamando alla corresponsabilità gli utenti stessi con politiche abilitanti e iniziative di co-progettazione in grado di fare interagire tutte le risorse economiche e umane presenti sul territorio. L’obiettivo, si evidenzia nella relazione, è dunque quello di assicurare un welfare inclusivo, aperto, abilitante, integrato e accessibile, che metta al centro le persone, le famiglie e i loro diritti.

Un Piano, è intervenuto il relatore di maggioranza Paolo Zoffoli (Pd), “lungamente atteso, frutto di un confronto con il territorio”. Un punto di partenza, ha aggiunto, “delle politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie della nostra regione: diamo risposte importanti ai bisogni della collettività”. Un modello, ha poi evidenziato il consigliere, “che ha come obiettivi l’integrazione sociosanitaria e la co-progettazione con i territori, anche attraverso la centralità dei Distretti sanitari”.

“Il nostro timore- ha dichiarato la relatrice di minoranza Raffaella Sensoli (M5s)– è quello di passare, nel nostro sistema sociale e sanitario, da un concetto di universalismo a un universalismo selettivo”. In Italia, ha quindi sottolineato, “già 12 milioni di persone rinunciano al trattamento sanitario perché non se lo possono permettere”. La consigliera ha poi insistito sull’importanza di favorire azioni in ambito sociale prima che sanitario, di prevenzione.

Daniele Marchetti (Ln) ha ribadito la contrarietà del suo partito al provvedimento: “La nostra posizione è chiara, anche se attendiamo di vedere le schede tecniche”. Nel Piano, ha evidenziato, “si attribuisce molta importanza alla riorganizzazione della rete ospedaliera, approvata nel 2015, quindi, anche per coerenza, confermo il ‘no’ della Lega”.

Roberta Mori (Pd) ha parlato di “sforzo straordinario, un tentativo di sostanziare l’integrazione attraverso impegni precisi, razionalizzando i percorsi e potenziando i diversi strumenti a disposizione”. La consigliera ha poi chiesto di richiamare nel provvedimento il concetto di “medicina di genere a supporto del sistema della salute”, sollecitando, inoltre, una sottolineatura sul tema violenza di genere, anche relativamente al codice di prevenzione.

Nel Piano, ha rimarcato Giulia Gibertoni (M5s), “manca un’evidenziazione di quello che non ha funzionato in passato, di cosa non è stato realizzato e può essere recuperato”. Mi attendevo, ha aggiunto, “una maggiore attenzione sul tema della disabilità”. La consigliera ha rilevato altre criticità: “carenza di personale, scarsa integrazione fra ospedali e insufficienza di posti letto”.

Il Piano, ha poi sottolineato Marcella Zappaterra (Pd), “ha una missione precisa, costruire il welfare del futuro di questa regione, basato sul concetto di integrazione”. Con questo provvedimento, ha aggiunto la consigliera, “diamo risposte concrete ai nuovi bisogni dei cittadini: un modello di inclusione per contrastare fragilità e povertà”.

Un Piano, ha spiegato in commissione l’assessora alle Politiche di welfare e politiche abitative, Elisabetta Gualmini, “che promuove lo sviluppo di strumenti nuovi di integrazione dei servizi sanitari e sociali, un provvedimento particolarmente atteso, anche partecipato e condiviso”. Interveniamo, ha concluso, “sul versante sociale, proponendo un modello, a partire dalle marginalità e dalle fragilità, che interviene direttamente sui bisogni delle persone”.

(Cristian Casali)

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