Sanità. Cresce in regione il numero di case della salute e ospedali di comunità, rispettivamente 105 e 19

Boschini (Pd) ha parlato di “sfida importante”; per Marchetti (Ln) il rischio, con l’attivazione di queste strutture, è di “depotenziare i servizi esistenti”; Gibertoni (M5s) ha invece citato il caso di Vergato, parlando di “incomprensioni sul funzionamento dell’ospedale di comunità”

02/10/2018 14:23

“Sfida importante nel futuro della sanità di questa regione”. Il consigliere Giuseppe Boschini (Pd) è intervenuto in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, sul percorso di realizzazione e di sviluppo delle case della salute e degli ospedali di comunità in Emilia-Romagna. Ha parlato della “necessità, per la qualità assistenziale, di queste strutture intermedie”. Sul percorso di attuazione, ha invece ribadito l’importanza del coinvolgimento dei territori, “i cittadini sono abituati a ragionare solo di ospedali e medici di famiglia”.

Sono 105 le case della salute in Emilia-Romagna e ulteriori 15 apriranno entro la fine del 2019, nel 2011 erano 42 (per un investimento complessivo programmato, in buona parte già realizzato, di 141 milioni di euro). Mentre gli ospedali di comunità sono 19, per 260 posti letto, nel 2013 erano solo 2 (San Secondo Parmense e Forlimpopoli).

Daniele Marchetti (Ln) ha invece parlato del rischio, con l’attivazione di queste strutture, di “depotenziare i servizi esistenti”. Ha chiesto anche “un maggiore coinvolgimento, nell’organizzazione, dei rappresentanti delle categorie professionali coinvolte”.

Questo tipo di strutture, ha rimarcato Giulia Gibertoni (M5s), “sono spesso percepite come semplici poliambulatori”. Ha poi parlato, citando il caso di Vergato, di “incomprensioni sul funzionamento dell’ospedale di comunità, sono in aumento gli accessi al pronto soccorso con codice bianco, evidentemente qualcosa non sta funzionando”.

(Cristian Casali)

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