Europa. Sessione comunitaria, maggioranza e Lega distanti sull’immigrazione e sul reddito di solidarietà

Sì compatto a favore della relazione da Pd, Si e misto-Mdp. Marchetti (Lega): “Inclusione e integrazione a tutti senza distinguo. Così non si esce dallo stallo”

03/04/2018 12:26

Maggioranza e Lega nord tornano a dividersi sulla gestione dell’immigrazione e sul reddito di solidarietà: Partito democraticoSinistra italiana Misto-Mdp hanno detto “sì” alla relazione della commissione politiche per la salute e sociali per la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa per il 2018, mentre un “no” secco si è levato dai banchi del Carroccio. Astenuto invece il Movimento 5 stelle.

Il nuovo distinguo è arrivato in commissione Salute, presieduta da Paolo Zoffoli, dove è stato espresso parere favorevole, in sede consultiva, al documento che ha preso in esame il programma di lavoro della Commissione europea per il 2018, la relazione sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento comunitario per il 2017 e il rapporto conoscitivo per la sessione comunitaria dell’Assemblea legislativa.

Diversi i temi di dettaglio trattati all’interno: il corpo europeo di solidarietà, strumento che dovrebbe offrire l’opportunità di acquisire esperienze in un contesto lavorativo reale e dare un contributo alla società, l’equilibrio tra attività professionale e vita famigliare per i genitori e i prestatori d’assistenza e il coordinamento dei regimi di sicurezza sociale.

“Ci sono diverse tematiche sviscerate all’interno della relazione- ha sottolineato Daniele Marchetti, della Lega nord- ma il nodo politico è e rimane l’immigrazione. Le parole che continuiamo a leggere sono ‘inclusione e integrazione’ senza distinzione tra regolari, irregolari, richiedenti asilo o altri. Il tema come al solito è trattato in maniera generica e così non si esce dallo stallo sociale creato da questo fenomeno. Vero che le iniziative approntate a livello europeo hanno, per la maggior parte, ricadute sulle competenze statali, ma hanno un forte impatto sul welfare che è materia strettamente regionale. Se uniamo questo tema al Reddito di solidarietà citato all’interno del documento chiudiamo il cerchio sulle motivazioni che ci spingono a bocciare questa relazione”.

(Andrea Perini)

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