Ambiente. Commissioni sanità e territorio esaminano direttiva Ue sull’acqua, da analisi tossicità al ritorno delle “fontanelle”

Solo il Pd vota “sì” all’atto. Si sfilano Sinistra italiana e Misto-Mdp, contrari assieme al Movimento 5 stelle. Astenuta la Lega

26/03/2018 17:56

“Proroghe mirate sostenute da piani di intervento idonei” per l’analisi delle acque per prevenirne la tossicità; e il tema dei dispositivi di libero accesso all’acqua, ovvero le ‘fontanelle’, che la Ue caldeggia (“crearne e mantenerli all’interno e all’esterno degli spazi pubblici”) mentre la Regione si mantiene prudente, proponendo a sua volta “altre modalità che garantiscano un migliore equilibrio tra il principio di garanzia dell’accessibilità all’acqua e la riduzione del massimo spreco”. Sono queste in sintesi, approvate col voto favorevole del Partito democratico, le considerazioni di merito (redatte dai tecnici della Giunta) sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo sulla qualità delle acque destinate al consumo umano. Astenuta la Lega nord mentre Movimento 5 stelle, Sinistra italiana e Misto-Mdp hanno bocciato il documento. Un parere espresso oggi durante la seduta congiunta delle commissioni Politiche per la salute e Territorio, ambiente e mobilità (presiedute rispettivamente da Paolo Zoffoli e Manuela Rontini), entrambe in sede consultiva. Ora il documento, così come approvato, passerà alla commissione Bilancio dove verrà stilata la risoluzione contenente le linee di indirizzo della Emilia-Romagna sulla materia. Eventuali emendamenti e modifiche verranno quindi presentati, e votati, in questa fase.

 

Critica sul tema dell’accesso all’acqua Silvia Prodi (Misto-Mdp): “Non può essere accettata l’equazione fontanelle-spreco”. Posizione, quella sulle fontanelle, condivisa anche da Andrea Bertani del Movimento 5 stelle: “Non vanno criminalizzate. Lo spreco non deriva dalle fontanelle, ma dalle perdite”. Anche Lia Montalti del Partito democratico vorrebbe “una rimodulazione del parere su questo tema”. Mentre Giulia Gibertoni (M5s) ha invece chiesto di inserire nella futura risoluzione “un cronoprogramma” che indichi in quanto tempo l’Emilia-Romagna si adeguerà ai limiti sui cloriti.

(Andrea Perini)

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