Ambiente. Pair in discussione, Emilia-Romagna può avere ruolo guida nel bacino padano

Il Piano aria della Regione “può fare il salto di qualità” secondo Pd. Lega Nord e Movimento 5 stelle evidenziano criticità in particolare su limitazioni al traffico, caldaie e trasporto pubblico locale

02/03/2017 17:54

Si discute ancora del Pair, il Piano aria regionale, in Commissione Territorio Ambiente Mobilità, presieduta da Manuela Rontini (Pd). Dopo l’udienza conoscitiva, i consiglieri si sono riuniti per aprire la prima discussione generale sul tema. Novantaquattro azioni per ridurre le polveri sottili e migliorare la qualità dell’aria. “E’ un piano che deve essere coordinato con altre regioni, Piemonte, Lombardia e Veneto, perché riguarda l’intero bacino padano” introduce Massimiliano Pompignoli (Ln), relatore di minoranza del progetto di legge, che solleva alcune criticità, anche in base al confronto con la Lombardia. La prima riguarda la limitazione del traffico dalle 8 alle 18.30 per tutti gli autoveicoli euro 1, 2 e 3 – “in Lombardia, invece, i veicoli euro 3 possono circolare dalle 9 alle 17,” favorendo i lavoratori ed evitando aggravi economici ai cittadini. Anche il trasporto pubblico locale dovrebbe migliorare in questa direzione. Altra norma giudicata “molto restrittiva” dal consigliere riguarda il divieto nei Comuni con quota altimetrica inferiore ai 300 metri di utilizzare combustibili solidi per il riscaldamento negli impianti a efficienza energetica inferiore al 75% – “quando in Lombardia il limite è del 60%” sottolinea Pompignoli. Criticità riscontrate anche da Gianluca Sassi (M5s): “Il Pair è essenzialmente un piano che si appoggia su altri piani” sostiene il consigliere che lamenta anche la mancanza di un anagrafe regionale omogenea delle caldaie, risorse limitate e un trasporto pubblico ancora molto carente che non aiuta a smaltire il traffico. “L’inquinamento dell’aria non è solo una questione ambientale ma soprattutto sanitaria” ricorda il pentastellato.

Lia Montalti (Pd) fa appello a lavorare insieme sul Piar per fare “un salto di qualità”, e “dare il segnale che la politica mette al centro la salute dei cittadini e la qualità dell’ambiente e della vita”. “L’Emilia-Romagna può avere un ruolo guida nel bacino padano” ribadisce Enrico Campedelli (Pd), relatore di maggioranza, “produttivamente sfiora il 50% del Pil di tutto il paese, per questo è importante incidere sul territorio”.

“La vera innovazione del Piano aria,” conclude l’assessore all’ambiente, Paola Gazzolo “è la sua strategicità perché riunisce azioni integrate e coordinate. Dovremo lavorare su più livelli, tuttavia possiamo disporre di risorse non solo regionali o comunali, ma anche nazionali ed europee”.

(Francesca Mezzadri)

 

 

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