Ambiente. Acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni: l’Emilia-Romagna procede bene

Iotti (Pd) “si tratta di un piano che non prevede un’erogazione di risorse ma che fornisce linee guida e supporti utili”

19/01/2017 17:41

“Se tutta la pubblica amministrazione facesse acquisti verdi, ne verrebbe fuori una piccola rivoluzione: riduzione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale, calo delle emissioni, innesco di una filiera produttiva e distributiva innovativa che rispetta i criteri dell’economia circolare verde”. Esordisce così l’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo, nel presentare alla commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, il Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici 2016-2018.

Gli acquisti della pubblica amministrazione, secondo quanto indicato dalla Strategia europea per l’economia circolare, rappresentano ogni anno in Europa circa il 14% del Pil comunitari, pari a circa 2.000 miliardi di euro. In realtà, la Regione Emilia-Romagna, come sottolinea l’assessore, già 7 anni prima che venissero resi obbligatori gli acquisti verdi anche in Italia con il nuovo Codice degli appalti e concessioni, aveva emanato un provvedimento che dimostrava l’impegno nel portare avanti una politica sempre più green negli uffici pubblici. Inoltre, il Piano dello scorso triennio, spiega Gazzolo, “ha già raggiunto e superato l’obiettivo del 30% di acquisti verdi sul totale degli acquisti regionali. Resta da lavorare sugli acquisti fatti dalle Direzioni generali regionali, ferme al 15%, dai Comuni e dalle loro Unioni”.

Il Piano per il 2016-2018 si propone dunque fra gli obiettivi anzitutto quello di consolidare la formazione nelle amministrazioni, di sensibilizzare e diffondere le buone pratiche di acquisto e consumo anche grazie a università ed enti parchi, e, non da ultimo, promuovere l’applicazione dei Cam (criteri ambientali minimi) negli strumenti di pianificazione regionali e locali e nei bandi di finanziamento. Su questo punto Massimo Iotti (Pd) invita a valutare “non in modo penalizzante ma premiante” imprese ed enti che collaborano con la pubblica amministrazione in termini di gara.

Il sistema di monitoraggio riguarda interventi ad hoc sulla piattaforma informatica di contabilità regionale e il reperimento dei dati relativi agli acquisti verdi effettuati tramite convenzioni e accordi. Fra gli obiettivi del Piano, infatti, anche quello di promuovere l’uso di strumenti che siano in grado di valutare i costi dei prodotti durante il loro ciclo di vita. Fra le categorie merceologiche soggette all’obbligo normativo figurano arredi, servizi di ristorazione, pulizia, carte, toner, illuminazione pubblica. Luca Sabattini (Pd) pone l’accento sui prodotti elettronici mentre Iotti aggiunge che “anche noi dovremmo fare molto di più per quanto riguarda l’adeguamento degli edifici nel campo dei servizi energetici e dell’efficienza”.

In sostanza, come ribadisce Iotti, “si tratta di un piano che non prevede un’erogazione di risorse ma che fornisce linee guida e supporti utili. A noi spetta il monitoraggio e la formazione in questo campo: abbiamo già iniziato e ora affrontiamo la nuova sfida continuando a muoverci in questa direzione”.

(Francesca Mezzadri)

 

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