Urbanistica. Continua la discussione sul nuovo contributo di costruzione. A novembre la norma arriverà in Aula

18/10/2018 17:58

Continua il percorso legislativo all’interno della commissione Ambiente (presieduta da Manuela Rontini) della delibera di Giunta che andrà ad aggiornare le normative regionali sul contributo di costruzione. L’approdo in Aula del testo è previsto per novembre ma sono ancora diversi i dubbi, sollevati dai consiglieri, che i tecnici dell’assessorato dovranno sciogliere.

Igor Taruffi di Sinistraitaliana ha infatti evidenziato un “rischio per i Comuni più piccoli, soprattutto quelli montani,” che con le nuove classi di suddivisione (che servono per calcolare gli oneri e che passeranno dalle precedenti sette alle future quattro) verrebbero penalizzati dall’aumento degli oneri di urbanizzazione per gli insediamenti produttivi. L’esponente di Si ha lanciato quindi la proposta di inserire automaticamente i Comuni montani “in quarta fascia”. Altro ‘no’ è quello che Taruffi riserva all’aumento degli oneri sugli impianti sportivi, mentre ha chiesto attenzione alle situazioni dove il “confine tra terreno urbanizzato e non urbanizzato è labile” e che quindi rischierebbe di essere catalogato sempre come “terreno non urbanizzato e soggetto ad oneri maggiori”. L’ultima proposta di Taruffi riguarda la percentuale del contributo (attualmente il 7 per cento) dovuto alla chiesa cattolica e alle altre confessioni religiose: “Dovremmo decidere noi la percentuale. Abbiamo facoltà di intervenire? Facciamolo”.

Da Silvia Prodi (Misto-Mdp) è arrivato invece l’invito a svolgere un “ulteriore passaggio assieme agli amministratori per spiegare le modifiche prima di mettere il sigillo definitivo alla delibera. Meglio a priori che a posteriori”. Una richiesta che fa il paio con quella annunciata dalla presidente della commissione Manuela Rontini: “Presenteremo un ordine del giorno per accompagnare gli uffici comunali in questo passaggio. La Regione deve formare gli uffici dei Comuni per evitare applicazioni della norma in modo difforme”.

Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle ha domandato se i tecnici abbiano già svolto un “tour all’interno delle commissioni comunali” per illustrare la norma perché, ha sottolineato, “in molti lamentano la carenza di informazioni”. Altri quesiti riguardano il “perché si è scelto di non modificare gli oneri per 20 anni” e la “stima di quanto si è perso visto il mancato adeguamento di questi”.

L’attenzione di Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia si è canalizzata su quello che avviene nelle altre regioni. L’esponente di Fdi ha domandato infatti “quali metodi di calcolo dei contributi utilizzano le regioni limitrofe” e “quali sono i costi al metro quadro”. Tagliaferri ha anche dato la propria disponibilità ad incontrare i tecnici della Giunta per cercare di sviscerare i dubbi.

Silvia Piccinini (M5s) ha posto l’accento sui contributi alle confessioni religiose: “Perché deve essere il 7 per cento? Da dove deriva questa percentuale?”, ha domandato.

Massimo Iotti del Partito democratico ha invece illustrato i due emendamenti (a prima firma Giorgio Pruccoli) depositati oggi: “Vanno incontro ai dubbi sollevati da Taruffi: cioè l’inserimento dell’opportunità di assoggettare ambiti non chiaramente distinguibili tra urbanizzati e non a questi ultimi, riducendo così gli oneri”. Ha poi aggiunto: “Questa delibera da ampi margini di manovra ai Comuni che possono cambiare la classe in cui sono stati inseriti oppure modificare la percentuale del contributo riservato alle confessioni religiose” E sugli impianti sportivi ha chiosato: “Quelli pubblici non pagano gli oneri mentre è giusto che quelli privati paghino”.

(Andrea Perini)

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