Porto Ravenna. Commissioni Economia e Territorio in visita: “Sosterremo il progetto di sviluppo”/ foto

Presidenti Serri e Rontini: “Infrastruttura strategica per l’Emilia-Romagna e il Nord Italia; l’Assemblea legislativa la farà conoscere al meglio”. Nel 2017 traffico da 3.000 navi e 8.000 treni merci

03/10/2018 17:28

-Ravenna- La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, e la commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Manuela Rontini, si sono recate in visita istituzionale al porto di Ravenna, infrastruttura di importanza strategica per il comparto economico e produttivo dell’Emilia-Romagna e del Nord Italia. Specializzato nella movimentazione delle merci alla rinfusa, tipiche del settore industriale e agroalimentare del bacino padano, lo scalo ravennate è un vero e proprio polo logistico caratterizzato da una rilevante peculiarità: una rete ferroviaria interna al servizio dei terminal. Nel 2017 sono state quasi 3 mila le navi entrate in porto, di cui una cinquantina quelle da crociera (per un totale di 50 mila passeggeri), e sono circa 8 mila ogni anno i treni merci transitati. Nell’hub portuale lavorano 6 mila addetti, cui si sommano quelli dell’indotto, circa 15 mila.

“Il porto è un valore per l’economia del territorio regionale e nazionale” ha affermato il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, “ma necessita di rilevanti interventi di riqualificazione”. Per questo, ha concluso il vicesindaco, “il Comune e l’Autorità portuale, di concerto con i privati e con il supporto della Regione, si sono battuti affinché fosse approvato il progetto di sviluppo industriale per rafforzare la vocazione di hub portuale e polo logistico dello scalo ravennate”.

Sul progetto industriale per il rilancio del porto è intervenuto il presidente dell’Autorità portuale, Daniele Rossi: “Si tratta di un intervento articolato in tre ambiti: il dragaggio dei fondali del canale Candiano, per portarlo a una profondità di 14,5 metri (oggi è di 11,5 metri); il rifacimento delle banchine, modulato per continuare a garantire l’operatività dei terminal anche durante i lavori; la realizzazione di nuove aree logistiche (circa 200 ettari) con due nuove stazioni ferroviarie merci e un nuovo hub container. Il costo previsto è di 235 milioni e i tempi previsti per ultimare i lavori sono stimati in 8 anni”. Le dimensioni delle navi stanno aumentando in modo esponenziale – ha spiegato il presidente – e il canale Candiano va adattato, dragandone i fondali per aumentarne la profondità, così da raddoppiare la ricettività del porto.

Il porto non è solo un polo logistico, ma anche un importante presidio sanitario per il controllo delle merci in transito, in particolare quelle in arrivo. Illuminante, a tal proposito, la metafora di Enea Savorelli (Servizio veterinario): “lo scalo di Ravenna è ‘il passo delle Termopili’ della mangimistica italiana, in quanto ogni anno vi arrivano 4 milioni di tonnellate di prodotti destinati alla zootecnia e più in generale al settore agroalimentare”. Il presidio veterinario, quindi, garantisce tutti i controlli necessari alla tutela della qualità e tracciabilità delle merci ai fini della salvaguardia della salute dei consumatori. “Analoghi controlli sono effettuati sui prodotti di origine vegetale” ha ricordato Paolo Solmi (Servizio fitosanitario regionale).

Al termine della visita, la presidente Serri e la presidente Rontini hanno ribadito l’impegno delle rispettive commissioni e dell’Assemblea legislativa a sostegno del progetto di sviluppo industriale del porto, sia “in sede di approvazione del Piano regionale integrato dei trasporti (Prit)”, ha sottolineato Manuela Rontini, sia “promuovendo la conoscenza dell’infrastruttura”, ha evidenziato Luciana Serri.

(Testo: Luca Govoni. Immagini: Andrea Perini)

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