Maltempo. Gestori dei servizi di nuovo in Commissione, critiche da tutti i gruppi; Taruffi (Si): Basta passerelle

Bagnari-Poli (Pd): disservizi anche in pianura; Prodi (Mdp): Pretendere piano interventi aziende ogni febbraio come da legge 2004; Pettazzoni (Ln): finora soluzioni banali

28/06/2018 18:51

“Smettete di provare a venderci ‘tappeti di discutibile fattura’: nelle sedi istituzionali bisognerebbe dire le cose come stanno. Dire che non si è stati ‘bravi’, individuare i motivi e chiedere semmai alle istituzioni supporto per risolverli. Basta fare quest’opera di autoconvincimento”. Igor Taruffi non ci sta e al termine dell’audizione dei gestori dei servizi elettrici, energetici e di trasporti -l’aggiornamento di quella andata in scena nel dicembre scorso dopo i disservizi dovuti alla nevicata del 13 novembre 2017-  invita le aziende a “non fare più passerelle” perché, rimarca il consigliere di Sinistra italiana, “il dato che viene raccontato è diverso da quello che i cittadini misurano sulla loro pelle”.

Dichiarazioni, pronunciate in commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa, presieduta da Manuela Rontini, dove oggi sono stati ascoltati i dirigenti di Enel, Terna, Tim-Telecom Italia, Hera, Tper, Trenitalia, Rfi e Autostrade per l’Italia. “A Enel- ha sottolineato il consigliere di maggioranza- voglio ricordare che uno dei problemi che ha prodotto il prolungarsi dei disservizi è legato al personale: numericamente e per la sua dislocazione. A Telecom-Tim: chiedo se è normale che nel 2018 esistano realtà che rimangono senza telefonia fissa per due mesi. Io apprezzo che Telecom abbia il numero verde ma se il problema viene risolto dopo oltre due mesi mi sembra l’ennesima presa in giro. E se poi questa cosa succede con periodicità, perché è già avvenuta nel 2015, allora vuol dire che il problema è strutturale. Apprezzo comunque l’onestà dell’aver detto che se ci sono aree in cui nessun gestore di telefonia ha investito è perché sono a fallimento di mercato. Queste parole dobbiamo stamparcele quando parliamo di montagna. Perché un’azienda privata giustamente ragiona in questi termini ma così si creano cittadini di serie A e cittadini di serie B”.

Parole dure seguite a ruota da quelle, seppur con toni più pacati, pronunciate da Mirco Bagnari Roberto Poli del Partito democratico. “Al contrario di Taruffi che parla della montagna- ha introdotto Bagnari- io sono qui a rappresentare situazioni disastrose andate in scena in pianura, nella provincia di Ravenna. Realtà produttive che sono rimaste mesi senza la connessione internet. A loro chi le ripaga del danno subito? A Bagnacavallo un’azienda è stata scollegata dalla telefonia sia fissa che mobile da metà novembre a metà dicembre. A Villa San Martino, frazione di Lugo, hanno avuto problemi fino alla fine di marzo: intermittenza e isolamento. È evidente che non si può andare avanti così, ma credo che sedute come quella odierna in cui si raccontano numeri e interventi fatti servono poco. Qualche nostro ex collega ha minacciato interventi giuridici: forse è quella la maniera per ottenere risultati”. Gli ha fatto eco Poli parlando della zona dell’Imolese: “Mi chiedo cosa significhi che ‘ciclicamente’ vengono fatti controlli. Ci sono situazioni di pali, in strade provinciali e comunali, che da mesi versano in situazioni critiche. Lì non c’è il problema di arrivarci, c’è quello di andarci. Serve una presa di coscienza da parte delle aziende”.

Da Silvia Prodi del Gruppo Misto-Mdp è invece arrivato l’invito, rivolto alla Regione, di “applicare in modo più severo l’articolo 18 della legge regionale 26 del 2004: quello con cui si chiede ai gestori dei servizi di presentare entro il 15 febbraio di ogni anno il piano degli interventi che si metteranno in atto”. Per la Lega Nord si è invece espresso Marco Pettazzoni: “Hanno illustrato soluzioni banali. Invece di promettere servirebbe intervenire anche perché le azioni pensate per il futuro non sono certo il frutto di innovazioni tecnologiche precluse negli anni scorsi”.

Un’audizione, per cui tutti i consiglieri hanno ringraziato la presidente Rontini, e che fa seguito “agli atti ispettivi dei consiglieri degli scorsi mesi”, ha sottolineato in chiusura la presidente della Commissione. “Noi siamo le antenne dei territori e lavoriamo per risolvere i problemi dei cittadini. Faccio mio l’auspicio di non vederci anche l’anno prossimo a seguito di nuovi disservizi”.

Gli interventi dei gestori. Enel distribuzione con Leonardo Riuscito ha sottolineato come l’azienda stia investendo per aumentare le resilienza delle linee 15 milioni di euro l’anno dal 2018 al 2020, con sette già spesi per il 2017. Cifre che rientrano nel progetto resilienza che prevede l’incremento del numero di nodi di telecontrollo, l’utilizzo di cavi isolati e l’aumento della magliatura della rete. Terna invece, con Paolo Paternò, ha spiegato che è previsto entro il 2019 la sostituzione di tutti i conduttori (i cavi che trasportano l’alta tensione) in Appennino con l’inserimento di dispositivi anti-rotazionali. Hera, con Stefano Pelliconi, ha parlato della situazione del Modenese in cui sono previsti interventi di miglioramento della rete con la sostituzione dei fili nudi con quelli incavo. Mentre Tim-Telecom Italia con Sergio Schinaia, ha spiegato, dopo aver illustrato i numeri dell’azienda sul territorio, come molti dei disservizi fossero causati dall’impossibilità di raggiungere le antenne per via di strade chiuse e alberi caduti.

(Andrea Perini)

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