Agricoltura. Pac, commissione Economia: “preservare ruolo centrale delle Regioni”

I consiglieri della commissione Politiche economiche chiedono anche più sburocratizzazione, oltre che un modello di governance diverso da quello pensato dall’Unione europea

19/09/2018 16:06

Parere positivo in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri (sì di Partito democratico, Sinistra Italiana e gruppo misto-Mdp, astensione di Lega nord, Movimento 5 Stelle e gruppo misto-Mns) al pacchetto di proposte del Parlamento europeo e del Consiglio relative alle politiche agricole comunitarie 2021-2027, illustrato dall’assessore all’Agricoltura Simona Caselli.

Alcuni punti della Pac (Politica agricola comunitaria) non convincono l’assessore, che ha evidenziato come venga penalizzato il ruolo delle Regioni: “Ieri (martedì, ndr) c’è stata una riunione dei direttori dell’agricoltura dove abbiamo portato una nostra proposta per rendere centrale il ruolo delle Regioni, visto che il modello di governance proposto dalla Commissione europea tende a marginalizzare, per non dire ad azzerare, il ruolo e l’autonomia delle Regioni. In nome della semplificazione e del principio di sussidiarietà- ha sottolineato l’assessore- la proposta di nuova Pac si orienta decisamente verso una rinazionalizzazione della politica agricola, lasciando, di fatto, alle Regioni un ruolo del tutto marginale”. Per questo l’intenzione è quello di presentare “emendamenti che reintroducano le Regioni come soggetto attivo e le modifiche riguardano la possibilità di gestire direttamente le politiche agricole, tenendo conto delle tipicità dei territori regionali”.

Andrea Bertani (M5s) chiede di fare più chiarezza: “Chi presenterà questi emendamenti e in che modo lo farà?”. E, in particolare, chiede se ci si concentrerà “solo sul modello di governance della Pac o se ci saranno anche altri elementi, come ad esempio i tagli: si riesce ancora a incidere su questo punto?”. Ma l’assessore ha tranquillizzato: “Si continua a insistere sulle risorse” e alla riunione del Consiglio europeo “tutti i partecipanti si erano espressi a favore di un impegno finanziario degli Stati membri superiore all’uno percento per incrementare il budget ed evitare così i tagli alla Pac”.

E’ invece la presidente Serri a portare sul tavolo il tema della “semplificazione delle procedure e degli adempimenti burocratici”. Caselli ha spiegato come “la semplificazione sia alla base della nuova Pac, ma risolta in un modo discutibile dall’Unione Europea, che intende ‘togliere le mani dal volante’, ipotizzando di parlare solo con lo Stato e non con le Regioni. Il superamento del rapporto con le Regioni non semplifica, perché in questo modo ci saranno solo bandi nazionali. La vera semplificazione sarebbe la digitalizzazione e una banca dati incrociati”.

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