Europa. Informativa sul futuro della politica agricola comune e sul quadro finanziario pluriennale post 2020

Brexit e politiche per la sicurezza mettono a rischio i fondi per la Pac. Assessore Caselli: “Momento cruciale, la Regione si sta battendo per mantenere inalterate le risorse finanziarie”

04/04/2018 17:36

Si è tenuta nella seduta congiunta della commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, e della commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, l’informativa sul futuro della politica agricola comune (Pac) e sul quadro finanziario pluriennale (Qfp) post 2020 nell’ambito della Sessione europea per il 2018.

La Brexit, che farà mancare 12 miliardi di euro al bilancio europeo, e le nuove politiche europee per la sicurezza comune e la difesa dei confini, che richiederanno 13 miliardi, impongono all’Unione europea, per quanto riguarda il quadro finanziario 2020-2027, di reperire 25 miliardi per il mantenimento degli investimenti e possibilmente risorse finanziarie aggiuntive per politiche strategiche. Due i possibili scenari, non alternativi: un contributo finanziario aggiuntivo da parte degli Stati membri e il taglio ad alcuni capitoli di spesa. Fra i capitoli del bilancio dell’Ue a carico dei quali si prefigura un taglio di fondi c’è quello delle politiche agricole. Per l’Italia il taglio ipotizzato dei fondi Pac nel periodo 2020-2027 potrebbe essere del 15%, nella previsione più ottimistica, o del 30%, in quella più sfavorevole.

“Siamo in un momento cruciale di definizione delle future politiche europee in materia di agricoltura, perché se si dovesse procedere nella direzione dei tagli ai fondi per la Pac si metterebbero a rischio gli obiettivi di sviluppo sostenibile che l’Unione europea si è data negli ultimi anni in ambiti quali clima, ambiente, territorio, lavoro, sicurezza alimentare, economia biologica e circolare, sostegno al tessuto socioeconomico delle zone rurali” ha affermato l’assessore all’Agricoltura, Simona Caselli. In considerazione dell’impatto che i tagli alla Pac avrebbero per l’agricoltura dell’Emilia-Romagna – ha continuato l’assessore – la Regione si sta muovendo con determinazione nell’ambito della rete delle Regioni europee affinché si riescano almeno a mantenere le risorse finora stanziate. In Europa – ha spiegato Simona Caselli – è in corso una nuova rivoluzione verde, che richiede un’agricoltura sempre più intelligente, in particolare per quanto riguardo la nuova frontiera dell’agricoltura di precisione. Dunque la qualità delle produzioni, più che la quantità, dovrà essere il criterio base sul quale parametrare i futuri stanziamenti di fondi.

Oltre al tema delle risorse finanziarie, altro aspetto decisivo sarà quello di come sarà organizzata in futuro la Pac. “Incentivi al ricambio generazionale in agricoltura e impulso alla semplificazione amministrativa in merito all’erogazione dei fondi- ha evidenziato l’assessore- sono il nuovo pilastro della Pac che dovrebbe affiancarsi a quello dell’organizzazione del mercato comune (Ocm) delle varie produzioni agricole (zucchero, ortofrutta, etc)”. Il rischio – ha rimarcato – è di dare impulso, attraverso il rafforzamento dei piani strategici nazionali, a una pluralità di Pac nazionali concorrenti e distoniche che segnerebbe la perdita di uno dei pilastri economici dell’Ue: la politica agricola comune.

Un aspetto positivo – ha concluso Simona Caselli – è che nella nuova Pac sarà ribadita la centralità della sostenibilità ambientale dell’agricoltura, che comporterà incentivi per aumentare le produzioni biologiche, ambito sul quale la Regione ha puntato in modo deciso.

(Luca Govoni)

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