Ibc. Dibattito in commissione, maggioranza: rigore e riforme; opposizione: chi controlla i dipendenti?/ foto

19/04/2017 17:56

Tommaso Foti (Fdi-An) ha chiesto quali siano le modalità dei controlli sulle presenze dei dipendenti dell’Istituto, anche in considerazione del fatto che Ibc ha più sedi decentrate. Nel merito dell’accaduto, ha evidenziato come sette dipendenti sottoposti a indagine siano un numero rilevante, che richiama il problema di una prassi diffusa e consolidata e solleva un tema cruciale: chi esercitava il controllo sui dipendenti? Nel caso vengano accertate precise responsabilità sia da parte dei dipendenti sia a carico dei dirigenti, il capogruppo ha ribadito di attendersi che la Regione si costituisca parte civile, a tutela dell’Ente e per dare l’esempio a tutto il personale regionale (circa 4mila dipendenti).

Anche Manuela Rontini (Pd), prima firmataria della richiesta di convocazione in audizione dei vertici di Ibc, ha richiamato il problema dei controlli, ricordando, peraltro, come la dirigenza dell’Istituto negli anni precedenti si sia dimostrata risoluta nel sanzionare comportamenti scorretti dei dipendenti adottando severi procedimenti disciplinari. Infine, ha chiesto, in vista della riorganizzazione di Ibc, che venga attentamente valutata la dotazione del personale.

Giulia Gibertoni (M5s) ha riproposto il tema della riforma di Ibc, istituto a suo avviso svuotato nel tempo di competenze e abbandonato al proprio destino, fino a trasformarlo in ente superfluo. Di questo la consigliera ha imputato agli ultimi due presidenti della Regione (Vasco Errani e Stefano Bonaccini, ndr) e alle maggioranze assembleari che li hanno sostenuti, una precisa responsabilità politica. Una riforma dell’Istituto, quindi, appare ormai ineludibile, anche alla luce del Rapporto Vassallo sulla riorganizzazione della Regione, che richiamava a una spiccata e tempestiva rotazione dei dirigenti. Così come – ha concluso – appare sempre più impellente affrontare il tema generale della governance delle partecipate, delle agenzie e degli istituti della Regione.

Igor Taruffi (Si) ha sottolineato la necessità di tenere distinto il caso dei “furbetti del cartellino” dalla riflessione più generale sul funzionamento di Ibc, del quale è allo studio una radicale riforma. Nell’esprimere apprezzamento per le dimissioni del presidente Varni e l’autosospensione del direttore Zucchini, gesto che fa onore a entrambi, ha chiesto conto degli strumenti di controllo della presenza dei dipendenti attivati nell’Istituto, auspicando che le verifiche in corso procedano con rigore ma senza clamore mediatico e processi sommari.

Sul tema dei controlli, il direttore Zucchini ha ribadito di non aver mai avuto segnalazioni circa comportamenti scorretti da parte dei dipendenti. In caso contrario – ha assicurato – sarei intervenuto, come peraltro avvenuto in occasione di precedenti, attivando rigorosi procedimenti disciplinari. Né io né gli altri dirigenti dell’Istituto – ha sottolineato – abbiamo avuto nemmeno il sospetto o il sentore di comportamenti scorretti come quelli ripresi dalle telecamere della nota trasmissione satirica. Tutti gli strumenti di controllo richiesti dalla Regione – ha ribadito – sono stati pienamente attivati e sono correttamente funzionanti. Naturalmente sono strumenti di controllo a posteriori, non preventivi. Sempre, peraltro, la dirigenza di Ibc ha informato e sensibilizzato il personale al rispetto delle modalità di accertamento della presenza e dell’assenza dalla sede di lavoro introdotte dalla Regione in applicazione delle norme vigenti, al pari degli altri istituti e aziende della Regione. Secondo il direttore, peraltro, i risultati conseguiti anche negli ultimi tempi da Ibc starebbero a confermare l’impegno di tutto il personale nel perseguimento degli obiettivi lavorativi assegnati.

Andrea Bertani (M5s) ha richiamato il tema dell’adeguatezza delle politiche regionali in materia di organizzazione del personale. A tal proposito ha sottolineato l’importanza dell’istituto del wistleblowing (soffiatore nel fischietto), cioè la segnalazione, da parte di dipendenti interni a una struttura, di comportamenti scorretti, che in tutta evidenza, come dimostra l’attivazione di “Striscia la notizia”, non ha funzionato in Ibc e, stando ai dati, nemmeno nel resto delle strutture della Regione.

Giuseppe Boschini (Pd) ha invitato l’assessore Mezzetti a chiarire se siano già allo studio ipotesi di riforma dell’Ibc.

Paolo Calvano (Pd), rivolgendo un plauso al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, per la tempestività e il rigore adottati nel promuovere le verifiche e gli accertamenti sul caso, ha chiesto ai vertici di Ibc la massima collaborazione per fare piena luce sull’accaduto, al fine di tutelare i dipendenti corretti e salvaguardare l’immagine e il buon nome dell’Istituto.

Stefano Caliandro (Pd) ha evidenziato come la tutela del lavoro e dei dipendenti corretti sia il principio guida della Regione, che ha subìto un evidente danno d’immagine dalla vicenda. La riforma di Ibc – ha sottolineato il capogruppo – è ormai ineludibile dato che come Pd vogliamo rilanciarne le funzioni. Oggi il nostro dovere – ha concluso – è di non lasciare zone d’ombra rispetto a quanto è accaduto, nella convinzione che l’attesa delle dovute verifiche in corso si deve accompagnare con la risolutezza nell’assumere decisioni politiche di ampio respiro.

(Luca Govoni)

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